Palermo, bare insepolte ai Rotoli, 3mila tombe non usate - Live Sicilia

Bare insepolte ai Rotoli, Marchese: ci sono 3mila tombe non utilizzate

Ennesima bordata dell'ex dirigente all'amministrazione comunale
L'EMERGENZA
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PALERMO – Ritorna a farsi sentire la voce dell’ex comandante della polizia municipale e in precedenza ex responsabile dei servizi cimiteriali al Comune di Palermo, Gabriele Marchese. E stavolta lo fa per parlare dello scandalo delle bare insepolte ai Rotoli. “Appare strano – commenta – che periodicamente compaiano notizie sulle bare in deposito nel cimitero dei Rotoli. Eppure ci sono 3000 posti relativi a sepolture private libere che si potrebbero utilizzare in attesa di nuovi posti nei campi di inumazione. Io in questo modo ho azzerato le salme a deposito quando ero dirigente dei servizi cimiteriali del Comune”.

È proprio di stamane la notizia del triste primato raggiunto dal cimitero nel Comune di Palermo, un cimitero dove i servizi funerari sono quasi inesistenti e mancano anche i sacchi per realizzare le estumulazioni.

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“Al cimitero dei Rotoli – aggiunge Marchese – ci sono posti disponibili nelle sepolture in stato di abbandono, nonché in quelli dei privati non utilizzate e quelli derivanti dalle estumulazioni nei campi di inumazione nella zona alta del cimitero che da tempo non vengono svuotati”.

L’ex dirigente ricorda le sue azione sulle bare insepolte ai Rotoli. “Quando ero dirigente nel giro di circa un mese il deposito, che all’epoca aveva circa 400 bare, fu totalmente svuotato. Oggi appare incomprensibile perché non si possa adottare la stessa metodologia che peraltro prevedeva anche l’utilizzo temporaneo delle sepolture dei privati fino alla concorrenza dei posti liberi”.

Anche sul forno crematorio Marchese ha qualcosa da puntualizzare. “Nonostante sia vetusto, nel periodo della mia gestione aveva un funzionamento pressoché regolare al netto di brevi interruzioni causate dal crollo di alcuni materiali della volta della camera di combustione causati dallo scoppio di alcune casse che venivano riparate nel giro di due tre giorni”.

Certo si tratta di soluzioni tampone in attesa del nuovo cimitero. “Ricordo che circa 8 anni fa quando andai via, presso l’ufficio erano pronte sia la individuazione di una nuova area sia la progettazione di massima del nuovo cimitero nonché l’analisi dei costi per la realizzazione di un nuovo forno crematorio con almeno due camere di combustione di tipo moderno – conclude Marchese – Non capisco perché tutto si sia bloccato”.

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Già nei giorni scorsi, l’ex comandante dei vigili aveva fatto sentire la sua voce commentando la notizia dell’interrogatorio a Leoluca Orlando sul presunto falso in bilancio che avrebbe riguardato i conti del Comune di Palermo.

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