Battaglia in aula per Sostare |Spaccata la maggioranza di Bianco - Live Sicilia

Battaglia in aula per Sostare |Spaccata la maggioranza di Bianco

Ieri sera, per l'ennesima volta, la seduta si è chiusa con un nulla di fatto, a causa della mancanza del numero legale, abilmente fatto venir meno da opposizione e frange consistenti della maggioranza per far naufragare la delibera.

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CATANIA – Aula spaccata in due sulla nuova concessione a Sostare. E nuovi tira e molla all’interno di una maggioranza sempre meno compatta. Ieri sera  e nuovi tira e molla sulla nuova concessione a Sostare. Ieri sera, per l’ennesima volta, la seduta si è chiusa con un nulla di fatto, a causa sella mancanza del numero legale, abilmente fatto venir meno da opposizione e frange consistenti della maggioranza per far naufragare la delibera. Che in alcuni difendono come l’unica panacea dei mali – finanziari e organizzativi – di Sostare: in particolare il presidente della commissione consiliare Partecipate, Michele Failla, di Con Bianco per Catania e il capogruppo di Articolo 4, Nuccio Lombardo.

Entrambi hanno evidenziato la necessità di approvare il nuovo contratto tra amministrazione e Sostare, per salvare i livelli occupazionali colmando i vuoti di bilancio, e dare una visione furtura all’azienda. Esattamente il contrario, o quasi, di quanto hanno evidenziato gli altri consiglieri che, dalle fila di Grande Catania, di Catania futura e del gruppo misto – del quale fa parte il vicepresidente del Consiglio, Sebastiano Arcidiacono – hanno criticato la delibera, l’aumento dei costi, la discrezionalità lasciata all’azienda e poi, al momento del voto sulla pregiudiziale presentata da Manlio Messina – che chiedeva un’ora di sospensione per poter esaminare i nuovi pareri dati agli emendamenti – ha abbandonato l’aula.

A prescindere dal voto sulla concessione del servizio di sosta a pagamento, che prima o poi verrà approvato, come già capitato per altre delibere “politiche” – ad esempio quella sulla Sidra, portata a casa dall’amministrazione nonostante la forte ed ostinata opposizione “interna” – la seduta di ieri ha evidenziato, ancora, come l’amministrazione si trovi costretta, a fare i conti con la propria maggioranza sempre meno bulgara. Oltre che con le continue assenze da parte di alcuni consiglieri la cui presenza avrebbe potuto fare la differenza.

E invece nemmeno la convocazione in seconda battuta della seduta su Sostare, quando per portare a casa la delibera sarebbero bastati 18 voti, è andata a buon fine, naufragata sulla pregiudiziale Messina: solo 16 i presenti al momento del voto contro i 23 di qualche minuto prima. Tra i dileguati non solo membri della minoranza. Un segnale più che evidente di malconento, di scollamento nei confronti di una compagine che annovera tanti, troppi mulini ai quali portare l’acqua.

Perché, pare piuttosto evidente la difesa della bontà della delibera da parte di chi di fatto gestisce la Sostare, quall’area che fa riferimento al deputato Luca Sammartino, che annovera l’attuale presidente Cannavò e ben due gruppi consiliari, uno di maggioranza e uno di minoranza che, infatti, sono rimasti in aula votando no alla pregiudiziale Messina. Insieme a loro i “fedelissimi” del sindaco Bianco, provenienti quasi tutti da Con Bianco per Catania. Qualche no è arrivato anche dal gruppo del Pd, ancora diviso dentro e fuori Palazzo degli Elefanti.

 

 

 


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