“Vincenzo Bellini morì avvelenato? Accertarne le cause significa rendere omaggio alla verità storica e porre fine alle diverse e contrastanti tesi finora sostenute dai tanti biografi, italiani e stranieri”. Lo affermano i consiglieri La Destra al Comune di Catania, Nello Musumeci, Gemma Lo Presti e Manfredi Zammataro, che in una interrogazione al sindaco chiedono la riesumazione della salma dell’artista ed eseguire una nuova autopsia.
“A distanza di 176 anni – sottolineano gli esponenti de La Destra – rimangono ancora incerte le cause della improvvisa e prematura scomparsa del celebre musicista catanese Vincenzo Bellini, avvenuta vicino Parigi, all’età di 35 anni. L’autopsia eseguita tre giorni dopo non fugò il dubbio di un possibile avvelenamento del giovane compositore”. Per questo sollecitano la riesumazione della salma del compositore di Norma, anche alla luce dei passi in avanti delle “indagini paleopatologiche multidisciplinari che hanno consentito di acquisire nuove verità storiche mediante l’esame dei resti ossei di alcuni famosi personaggi del passato: Federico II di Svevia, Giotto, Poliziano, Caravaggio, Pico della Mirandola”. I tre consiglieri suggeriscono anche come coprire le spese per accertare la verità sulla morte di Bellini: procedere “d’intesa con la Chiesa catanese e con le altre istituzioni preposte, affinché enti privati possano finanziare l’intervento”.