CATANIA. Bellini, dietrofront dei lavoratori: salta l’occupazione del teatro. La decisione arriva all’indomani del consesso che aveva dato il via libera all’occupazione. Tra i lavoratori che stamane si sono riuniti in assemblea si è registrato un numero troppo basso di adesioni, meno del 50%. I dipendenti, senza stipendio da quattro mesi, insomma, fanno retromarcia e annunciano altre forme di protesta: presìdi e concerti nelle vie principali della città. Il primo concerto, rigorosamente a porte aperte, dovrebbe tenersi domenica sera. E’ stata confermata, invece, un’altra decisione votata ieri in assemblea, cioè la richiesta di dimissioni dei vertici del teatro. Nello specifico la rimozione della sovrintendente, Rita Gari, e del commissario straordinario, Alessandra Diliberto, dai rispettivi incarichi.
Nella giornata di oggi, i segretari delle organizzazioni sindacali di categoria hanno inviato, al sindaco Bianco e al Presidente Crocetta, una lettera di sfiducia nei confronti dei vertici del Bellini. Una missiva che mette nero su bianco le richieste dei dipendenti. Sul fronte del teatro Stabile occorrerà attendere fino a domani, quando attori e maestranze si riuniranno in assemblea per valutare quali forme di protesta mettere in scena. Stando a fonti sindacali, i dipendenti avrebbero ricevuto la solidarietà e la piena disponibilità del presidente Nino Milazzo. A questo punto la palla passa alla politica. Il monito dei lavoratori è chiaro: “Basta passerelle elettorali e proclami”.