Bilancio di previsione, sì dei revisori | Riserve sulle partecipate e sui debiti - Live Sicilia

Bilancio di previsione, sì dei revisori | Riserve sulle partecipate e sui debiti

I revisori dei conti danno parere favorevole al bilancio di previsione per il 2011 varato dalla giunta Cammarata lo scorso 17 maggio, ma con alcune pesanti riserve sulle società partecipate e i debiti fuori bilancio che rischiano di mandare all’aria la manovra che martedì prossimo inizierà il proprio iter a Sala delle Lapidi. Il consiglio comunale avrà tempo fino al 30 giugno per apportate le modifiche indicate dai tre revisori (Antonio Maraventano, Fulvio Coticchio e Francesco Vetrano) o motivarne la non applicazione, pena il commissariamento da parte della Regione. Il termine di norma scade il 31 dicembre dell’anno precedente, ma una deroga del ministero dell’Interno ha concesso ai comuni sei mesi in più che però, al capoluogo siciliano, non sono bastati per evitare un tour de force a un consiglio comunale più lacerato che mai.

Le maggiori criticità, nel parere obbligatorio dei revisori, riguardano le società partecipate in perdita, i debiti fuori bilancio considerati ormai “un fenomeno patologico” e la mancata approvazione, da parte della giunta, del Piano triennale relativo alle spese di funzionamento dell’ente e del programma relativo agli incarichi esterni, che secondo le indicazioni della Corte dei Conti dovrebbero essere sottoposto al consiglio comunale per garantire maggiore trasparenza. Il bilancio risulta in pareggio e rispetta il Patto di stabilità: le entrate tributarie ammontano a 225 milioni, mentre i trasferimenti da Stato e Regione a 511; le spese correnti sono pari a 766 milioni di euro, mentre quelle in conto capitale, cioè per gli investimenti, a 88. Si registra un avanzo di 21 milioni, di cui sette certi (destinati ai debiti fuori bilancio e agli investimenti) e quasi 15 presunti che potranno essere spesi solo dopo l’approvazione del bilancio consuntivo del 2010, che verrà discusso a luglio. Dell’esercizio del 2009 risultano ancora a disposizione dell’amministrazione cinque milioni e mezzo, dal momento che 12 sono stati già impegnati.

Sul fronte delle entrate, aumentano il gettito di Ici e Tarsu mentre diminuisce quello Irpef; calano i trasferimenti statali e regionali di circa 90 milioni, in particolare quelli per i servizi sociali; risultano in perdita asili nido, impianti sportivi, mense scolastiche, musei e cimiteri, dal momento che le entrate coprono appena il 16% delle spese; 18 milioni sono i proventi delle multe per le violazioni al codice della strada, mentre 700.000 arriveranno dal rilascio delle carte di identità. Le spese correnti, che ammontano a 766 milioni di cui 535 per personale e società partecipate, diminuiscono del 9%. L’Amia costerà al comune 115 milioni, 86 l’Amat, otto l’Amap e nove l’Amg, mentre la Sispi 11. Per Gesip va fatto un discorso a parte: in bilancio sono previsti 19 milioni ma bastano solo per i primi quattro mesi. Degli 88 milioni delle spese in conto capitale, quasi sette andranno alla manutenzione stradale, 30 ai lavori pubblici e oltre uno per la sicurezza sul lavoro. Il Comune, nel capitolo trasferimenti, darà quattro milioni al Teatro Massimo e tre al Biondo, 1,5 all’Università e ne impiegherà quasi otto per il bonus socio-sanitario. Previsti anche 4.000 euro per le spese processuali, sotto la voce “Gabinetto del sindaco”.
La Relazione previsionale e programmatica destina 7,5 milioni all’Ufficio di Gabinetto; 3,2 alla Presidenza del consiglio comunale; meno di un milione all’Avvocatura comunale; 13 al Centro storico; 44 alla Manutenzione; 6,4 al Verde.

DEBITI FUORI BILANCIO. I revisori sono particolarmente severi sui debiti fuori bilancio, per i quali la giunta ha destinato per il 2011 quasi 27 milioni di euro, reperiti fra gli avanzi di bilancio dei due anni precedenti e fondi comunali liberi. “Nonostante il fenomeno si attesti a valori inferiori rispetto agli anni precedenti – si legge nel parere – si segnala la significativa persistenza del fenomeno e si sottolinea che per rimuovere tale patologia è necessario attivare azioni di responsabilità nei confronti di tutti coloro che non hanno rispettato le ordinarie procedure di contabilità”. I revisori invitano il consiglio a verificare che i debiti contratti siano stati realmente utili e che abbiano comportato un arricchimento per l’ente, fra i quali quindi non possono essere compresi spese giudiziali o maggiori esborsi dovuti a ritardi nei pagamenti delle forniture, e ad agire nei confronti dei funzionari che hanno sbagliato.

TARSU. La delibera per aumentare a 1 il coefficiente di copertura economica del servizio non è stata ancora approvata dal consiglio comunale e, se non verrà fatto prima del bilancio, si rischia lo squilibrio.

BENI PATRIMONIALI. L’amministrazione attiva prevede di incassare oltre un milione di euro dalla dismissione di beni immobili, ma la delibera relativa all’anno 2011 non prevede alcuna dismissione: “Appare pleonastico – scrivono i revisori – evidenziare la non coerenza della previsione”.

PARTECIPAZIONI AZIONARIE. Il Comune conta di incassare, in tre anni, 25 milioni di euro dall’alienazione delle partecipazioni azionarie, in ottemperanza al decreto Bersani. Peccato, però, che mancando i preconsuntivi delle aziende partecipate non sia possibile effettuare una stima del loro valore e che le procedure per individuare gli acquirenti, ad oggi, non risultino nemmeno avviate.

SOCIETA’ PARTECIPATE. La giunta prevede entrate per 10 milioni di euro dalle società partecipate ma, secondo i revisori, tale previsione appare “difficilmente realizzabile”. La mancanza dei preconsuntivi del 2010 di tutte le società e l’assenza del bilancio 2009 dell’Amia “non consentono una congrua previsione dei risultati”, a cui si aggiunge il conferimento ad Amia del 49% delle azioni di Amg, l’unica fra le società a registrare utili nel 2009.

GESIP. I revisori bacchettano la giunta anche sul caso Gesip, dal momento che in bilancio è previsto un contratto con la società di 19 milioni contro “una previsione del 2010 di 58.873.842 euro”. In pratica, i fondi bastano solo per i primi quattro mesi dell’anno in corso. La prima proroga di 35 giorni, costata 5.488.322 euro, non compare nello schema di bilancio e sarà necessario trovare soluzioni alternative per evitare danni alla collettività.

FARSURA. Il contenzioso con la società Farsura, come già segnalato nel 2008 dalla Corte dei Conti, “potrebbe avere conseguenze finanziarie dirompenti” per il comune. La Farsura chiede all’amministrazione il pagamento di quasi 100 milioni, mentre l’amministrazione sostiene di doverne ricevere 82,7. una vicenda sulla quale si dovrà pronunciare il giudice istruttore, ma che fa comunque registrare il mancato accantonamento della giunta di sette milioni all’anno, così come votato dal consiglio nel 2009, specie alla luce del fatto che il fondo di riserva ammonta ad appena 2,3 milioni.


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