Messina Denaro: arrestata Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede

Incontri e lettere, arrestata la figlia dell’amante di Messina Denaro VIDEO

I rapporti fra Martina Gentile, la mamma e il padrino

PALERMO – Alle 10:59 del 17 dicembre 2022 un’Alfa Romeo Giulietta di colore nero transita in via Roma a Campobello di Mazara. Al volante c’è Matteo Messina Denaro e non passa lì per caso. Ai civici 187 e 191 abitano Laura Bonafede e la figlia Martina Gentile. Il capomafia, allora latitante, rallenta la
marcia. Dall’abitazione esce Gentile. L’Alfa svolta per via Dante Alighieri, fa il giro dell’isolato e rispunta un minuto dopo. Si ferma nel momento in cui la giovane donna sta attraversando la strada. Gira lo sguardo per incrociare quello del latitante. Secondo la Procura di Palermo non sarebbero stati incontri casuali (ce ne sono stati altri), ma pianificati nella strategia di comunicazione ideata dal padrino.

Martina Gentile, 32 anni il prossimo febbraio, sarebbe stata molto di più della figlia di cui Matteo Messina Denaro avrebbe voluto essere padre. I carabinieri del Ros l’hanno arrestata (ai domiciliari) nella casa di Pantelleria. Era maestra supplente nell’isola. È figlia dell’ergastolano Salvatore. Avrebbe mediato i rapporti fra il padrino e la madre, legati da una lunga relazione sentimentale. Una postina, dunque, in contatto con Lorena Lanceri, la vivandiera del boss. Per consegnare i pizzini e non dare nell’occhio andava in giro con la figlia nel passeggino.

Stazione di posta sarebbe stato studio di architettura di Campobello di Mazara dove lavoravano sia Martina Gentile che Lorena Lanceri. I carabinieri hanno perquisito lo studio che fa riferimento a Stefano Tramonte, ex assessore all’Urbanistica del Comune, su cui non sono emersi elementi gravi indizi che facciano emergere la consapevolezza di ciò che accadeva. Tramonte si dimise a maggio dopo le prime notizie dell’indagine. Disse di essere amareggiato e sperava che le figlie facessero un percorso diverso ai padri. Agli atti dell’inchiesta ci sono però dei messaggi di Tramonte che chiedeva a Martina Gentile di portare i suo saluti al padre ergastolano. Ed ancora le condoglianze a Laura Bonafede dopo la morte del padre, il boss Leonardo.

Il procuratore Maurizio de Lucia, l’aggiunto Paolo Guido e i sostituti Gianluca De Leo e Piero Padova avrebbero voluto arrestarla già nei mesi scorsi assieme alla madre, ma il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta. Poi sono sopraggiunti nuovi elementi. Innanzitutto i frame delle immagini delle telecamere piazzate da alcune forze di polizia che monitoravano da tempo casa Bonafede, senza che la Giulietta nera avesse destato sospetti.

E poi un calendario trovato nel covo di Messina Denaro, a Campobello di Mazara. Accanto ad alcune date c’erano dei pallini. Erano i giorni stabiliti per lo “scambio” della posta. I carabinieri hanno incrociato le date con le lettere e il diario trovati a casa di Laura Bonafede. La madre è indagata per associazione mafiosa, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. E cioè gli ergastoli mai scontati da Messina Denaro, morto in carcere. Alla figlia non viene contestata la partecipazione a Cosa Nostra.

Il boss avrebbe seguito il percorso di crescita della ragazza che intratteneva una corrispondenza con il capomafia che chiamava “Tan”. In un appunto Messina Denaro scriveva di avere inoltrato una lettera l’11 aprile 2022, tramite “Lest” (uno dei nomi in codice della “postina” Lorena Lanceri) a “cugino” (alias Laura Bonafede) e a “Tan”. “Carissimo adorato – ha scritto la giovane in una lettera al boss – . Che immensa gioia poterti abbracciare, è stato bellissimo, mi sono sentita protetta, importante, felice non so spiegarti, ma poi è stato ancora più bello perché inaspettato. Non sapevo cosa fare, cosa dirti prima ti avrei voluto dire di darmi un passaggio e ti fermavi a mangiare a casa… utopia! Incredibile come ci hanno tolto tutto”.

Nella lettera, trovata dai carabinieri, la ragazza faceva riferimento al luogo in cui aveva incontrato il boss, nei pressi di un tabacchi in via Roma: “Quando hai tentato la fortuna pensando di diventare ricco, ti ho visto”.

Messina Denaro conservava un diario su cui appuntava soprattutto riflessioni personali. Gli era stato regalato nel gennaio 2013 da madre e figlia, che vi hanno apposto una dedica: “20 gennaio 2013… per te e i tuoi pensieri.. da me e Tan”. Il boss lodava la giovane donna in un pizzino inviato alle sorelle: “Questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono quando lei era molto piccola e non è ancora uscito visto che ha l’ergastolo”. Il riferimento è al padre ergastolano, Salvatore Gentile.

Gli era piaciuto un necrologio scritto per il nonno, il boss Leonardo Bonafede: “La cosa che mi ha fatto più senso è la frase finale di questa Martina: ‘Onorata di appartenerti’ al nonno. Ma lo capite? Ciò significa che la mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui so sono tutte cresciute onestamente”. In realtà fu uno sfogo contro Lorenza, perché con la figlia i rapporti si sono poi rasserenati tanto che la donna ha deciso di prendere il cognome del padre.

Matteo Messina Denaro, Laura Bonafede e Martina Gentile avrebbero instaurato un rapporto familiare, andato avanti per anni. Per un decennio, sino al dicembre 2017, avrebbero coabitato. Poi una parentesi di lontananza forzata. Le acque erano agitate per le operazioni di polizia. Il rapporto, però, di recente era tornato ad essere intenso. Ed è ora che “Tan” avrebbe acquisito il ruolo che ora le è costato l’arresto.


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