Carmen Cavaliere in Prefettura |"Penso ai miei ed a Mariella" - Live Sicilia

Carmen Cavaliere in Prefettura |”Penso ai miei ed a Mariella”

L'artista ha ricevuto il riconoscimento "per meriti verso la nazione" dal prefetto Francesca Cannizzo. Parla anche di Battiato in politica: "Sarà sui generis, il suo nuovo ruolo mi rincuora. Io, però, farò la cantante". Carmen racconta anche dei suoi progetti di produttrice e talent scout

Onorificenze vip
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CATANIA – “Questa onorificenza la dedico ai miei genitori ed a Mariella Lo Giudice”. Sono state queste le prime parole di Carmen Consoli Cavaliere della Repubblica. Stamattina in Prefettura a Catania l’artista ha ricevuto la pergamena da parte del prefetto Francesca Cannizzo. Una cerimonia veloce, insieme ad altre personalità catanesi, che ha riservato anche momenti di commozione quando Carmen ha ricordato il suo papà scomparso da qualche anno e l’attrice amica del cuore, morta l’anno scorso. “E’ un plauso – ha detto a LiveSicilia Catania – che mi riempie d’orgoglio. Anche io, nel mio piccolo, ho creato delle cose che hanno fatto piacere  alla mia nazione e sono contenta di averle create proprio da qua, da Catania. Mi sembra una piccola vocina di Catania che si fa sentire, un pochino”.

Carmen parla anche volentieri dell’esperienza politica del suo amico Franco Battiato, con cui ha condiviso tanti palchi e tante esperienze: “Lui – spiega la cantantessa – ha poco a che fare con la politica. Sarà, com’è nel suo stile, una figura sui generis. Infatti ha preso le distanze da tutti i punti di vista, anche da quello economico. Questa cosa crea in me un senso di stima e di affetto smisurato nei suoi confronti. Battiato può veramente fare qualcosa per la nostra terra. Possiede un grandissimo bagaglio culturale, una grande ricchezza: è innegabile che il fatto che Battiato viva qua e crei qua, abbia aggiunto valore a Catania e alla Sicilia. Quindi, chi meglio di lui!”.

E quando LiveSicilia Catania le domanda se anche lei vede un futuro in politica, Carmen risponde: “Io non amo l’idea di entrare in politica, sebbene pensi che ognuno di noi faccia una sua piccola politica già a partire dalle famiglie. Penso al concetto di “res pubblica”. Mi piace seguirla: la politica è una cosa di tutti, non è una cosa che appartiene a certi eletti che utilizzano anche il loro linguaggio, il politichese. Io, però, farò la cantante”.

Carmen Consoli Cavaliere, oggi la consegna in Prefettura a CataniaParlando con i cronisti che hanno affollato la sala per la consegna del riconoscimento, Carmen è tornata sull’argomento Battiato: “Credo che sempre dato un contributo molto importante alla nostra terra. La sola presenza di Franco Battiato, il suo ostinarsi a portare qua questo lustro, credo che abbia contribuito a creare nella nostra amatissima Sicilia un bagaglio inestimabile di ricchezza. E’ un grande maestro nel mondo: già soltanto questo è un’operato importante. Già in passato ha fatto moltissimo per questa terra. Oggi mi rincuora il suo nuovo ruolo, anche se prende le distanze dalla politica. Sarà un ottimo amico che consiglierà probabilmente i passi più giusti da muovere, anche perchè penso che la Cultura debba essere considerata una risorsa, anche economica”.

L’artista rivela anche i suoi impegni professionali: “Sono nella produzione del grande artista catanese Luca Madonia: ho appena finito di registrare il suo ultimo album. Ci siamo divertiti tanto. Mi sto dedicando alla scoperta di nuovi talenti nel territorio: in pochi fanno questo lavoro, purtroppo la musica è molto bistrattata e quindi noi ci occupiamo di scoprire e dare la voce ai giovani, specie del Sud, che non avrebbero possibilità. E poi cercherò di scrivere qualcosa”.

“Vorrei – spiega infine – fare sempre meglio. Penso a mio padre, che dava tanta importanza all’arte e alla musica: lui mi ha insegnato tutto. Credo che noi, nel nostro piccolo, certo non andiamo a fare i missionari o cose ben più consistenti, però anche creare la musica e regalarla agli altri ha un valore, perchè è Cultura. E la Cultura predispone gli animi, può far sì che si possano gettare le basi per una società migliore, protesa verso ideali più nobili come la poesia. Chissà: magari la Cultura è anche un deterrente alla delinquenza”.


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