Caro-bollette, Cgil e Uil Catania: "Sì al taglio del cuneo fiscale" - Live Sicilia

Caro-bollette, Cgil e Uil Catania: “Sì al taglio del cuneo fiscale”

Interviene anche Confindustria.
CRISI ENERGETICA
di
3 min di lettura

Catania – “I dati dell’Istat segnalano che l’inflazione viaggia ormai a doppia cifra, ben al di sopra del 10 per cento. Così evaporano salari e pensioni. Il Governo nazionale può fare qualcosa senza aspettare l’Europa: il taglio del cuneo fiscale. È la cosa più logica, a meno che non si voglia andare avanti con elemosine, mance e bonus vari”. Lo affermano in una nota i segretari della Cgil e Uil di Catania Carmelo De Caudo ed Enza Meli, aggiungono: “Anche al Governo regionale abbiamo qualcosa da dire, proprio qui da Catania: rivendichi con noi pari opportunità per i siciliani e crei finalmente le condizioni per lo sviluppo, dando innanzitutto vita a un piano serio di infrastrutturazione. Di progetti nel cassetto e incompiute siamo francamente stufi. Specialmente adesso è necessario agire presto e bene per invertire la rotta”.

Cgil e Uil oggi a Catania, in piazza Università, hanno manifestato contro il caro-bollette e nel corso della mattinata una delegazione di organizzazioni e associazioni è stata ricevuta in Prefettura, dove i segretari generali Carmelo De Caudo ed Enza Meli hanno chiesto “un confronto urgente tra istituzioni politiche, rappresentanti dei lavoratori e imprese sulle ragioni della crisi e l’individuazione di interventi mirati di medio, breve e lungo termine”. “Servono – hanno sottolineato De Caudo e Meli – soluzioni contro il caro bollette che aiutino gli anziani e tutti i cittadini in difficoltà, che già nei prossimi mesi non potranno permettersi di riscaldare le proprie case e pagare le bollette. Da Catania, soprattutto da Catania, dove crisi si somma a crisi e nuove povertà a vecchie povertà, chiediamo alle istituzioni politiche che si facciano carico della crisi energetica. E lo facciano subito, prima che il disastro occupazionale e sociale sia definitivo, irreversibile, gigantesco”.

Confindustria

Solamente nella provincia etnea la crisi energetica rischia di erodere più del 15% del valore aggiunto prodotto dalle imprese e portare alla chiusura di centinaia di realtà imprenditoriali, con conseguenze drammatiche sull’occupazione e sulle famiglie. E’ quanto ha detto stamane il Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi incontrando i vertici delle organizzazioni datoriali che nel capoluogo etneo hanno preso parte insieme con alcune sigle sindacali in piazza Università ad una manifestazione contro il caro-bollette dal titolo “Non stacchiamo la spina. Catania vuole vivere”. A riferirlo è Confindustria Catania, tra le organizzazioni che hanno preso parte alla manifestazione insieme con Assoesercenti, Cia, Cidec, Cna, Confagricoltura, Confcommercio, Confcooperative, Legacoop, Upia Casartigiani, e Upla Claai. Tutte hanno chiesto “una rete di protezione – dice Confindustria Catania – a salvaguardia di imprese e lavoratori con interventi urgenti per resistere allo tsunami scatenato dalla crisi energetica. Le principali associazioni datoriali del territorio hanno elaborato un documento unitario di proposte per il contrasto al caro energia” e chiedono di “intervenire su più fronti con provvedimenti immediati, pena l’asfissia del sistema Paese”. Le organizzazioni datoriali chiedono quindi “interventi d’emergenza di applicazione temporanea: proroga o rottamazione delle cartelle esattoriali; sospensione delle addizionali Ires, Irap e Irpef, estensione della validità del Durc, il rafforzamento di incentivi già esistenti e nuove misure a sostegno della liquidità finanziaria: aumento del credito d’imposta per le imprese; risorse a fondo perduto per chi ha subito rincari di almeno il 30% tra il 2019 e il 2022”. Per le organizzazioni datoriali “con il perdurare della crisi si stima una emorragia di circa 600 mila lavoratori di cui 165 mila in Sicilia. Il ricorso agli ammortizzatori sociali ‘emergenziali’ dovrebbe essere consentito per una durata minima di almeno 6 mesi. Infine, per contrastare la disoccupazione occorre il rifinanziamento dell’esonero contributivo al 100% per l’assunzione di donne e di giovani under 36 e la proroga ella Decontribuzione Sud per tutto il 2023”. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI