CATANIA. Vertenza Almaviva e Servizio 1500. “Il Ministero della salute e quello del Lavoro hanno comunicato, oggi, l’apertura di un percorso per la ricollocazione su altre commesse dei lavoratori, a Catania circa 200, che avrebbero perso il lavoro”: sono le parole di Gianluca Patanè segretario generale Slc CGIL e coordinatore regionale.
Si apre dunque uno spiraglio in una vicenda che ha visto, oggi pomeriggio sciopero e sit-in, in piazza Università, dei 200 lavoratori Almaviva Contact e servizio 1500 che dal primo gennaio sono in cassa integrazione al 100%.
Anna Orifici è coordinatore territoriale Fistel CISL: “Apprendiamo adesso con spirito positivo le dichiarazioni dei Ministeri impegnati in questa vertenza e quelle della stessa azienda, Almaviva, di prolungare la cassa integrazione ai lavoratori”. I lavoratori di Almaviva Contact e delle commesse relative al servizio di pubblica utilità 1500-Vodafone, hanno scioperatoperl’interoturno.
I rappresentanti sindacali di Slc CGIL, Fistel CISL, Uil Com e Ugl Tlc avevano chiesto un “Tavolo” congiunto con il Ministero del Lavoro, della Salute, dell’impresa e del Made in Italy “per trovare soluzioni concrete a tutela dell’occupazione e in tempi brevi, senza rinvii di responsabilità. Ogni attore coinvolto in questa drammatica vertenza dovrà contribuire alla soluzione di un problema che non è imputabile ai lavoratori i quali , nonostante gli anni complessi vissuti da Almaviva, hanno sempre svolto con professionalità e dedizione il proprio lavoro”.
Era il 7 dicembre scorso quando lo stesso Ministero ha incontrato i rappresentanti sindacali dichiarando la volontà di “convertire il Servizio 1500 in un numero di pubblica utilità trovando, così di fatto, una continuità lavorativa per circa 100 FTE (Full Time Equivalent) in pratica individuando un numero di risorse, lavoratori, per svolgere un’attività calcolando l’equivalente delle ore totali con meno ore rispetto al Full Time (tempo pieno). Il 29 dicembre arriva, dallo stesso Ministero, la doccia fredda per Sindacati e lavoratori “interruzione del Servizio 1500, il 31 dicembre e cassa integrazione al 100% dal 1 gennaio 2023”. Una notizia che avrebbe avuto come conseguenza una ricaduta occupazionale sul territorio isolano non indifferente. “La comunicazione Ministeriale appresa lo scorso 29 dicembre ci ha lasciato sgomenti – affermano i rappresentanti sindacali – tutti questo avrebbe provocato la perdita occupazionale di circa 500 lavoratori ai quali si sarebbero sommati altri esuberi strutturali. Nel nostro territorio tutto questo significherebbe, solo, miseria e disoccupazione”.
Ma questa mattina la svolta: con un prolungamento della cassa integrazione e la volontà di ricollocare i lavoratori. Ketty Fiorito e una ex lavoratrice del Servizio 1500: “Speriamo che da oggi i Ministeri coinvolti in questa vertenza e le aziende possano darci un po’ di dignità lavorativa e speranza nel nostro futuro”.
Le reazioni della politica
“Dopo aver partecipato, in rappresentanza dei territori coinvolti, al tavolo di confronto di oggi riunitosi per la risoluzione della vertenza Almaviva Contact, esprimiamo soddisfazione per quanto si sta facendo, grazie anche al coordinamento del ministero delle Imprese e del Made in Italy, sulla possibile risoluzione di questa crisi occupazionale”. Lo dichiarano i senatori siciliani di Fratelli d’Italia Raoul Russo e Salvo Pogliese dopo l’incontro al Mimit a Roma.
“Nello specifico – aggiungono – è importante registrare l’apertura del ministero della Salute ad elaborare bandi che possano dare risposte ai lavoratori e del ministero del Lavoro per la disponibilità a finanziare interventi di integrazione salariale che mettano in sicurezza i lavoratori interessati dalla vertenza. Il tutto nell’attesa di individuare soluzioni di continuità occupazionale. Registriamo anche positivamente la volontà dell’azienda Almaviva di attivarsi, per quanto di competenza, ad utilizzare gli ammortizzatori sociali per le risorse occupazionali prive di commesse operative. Continueremo – chiosano Russo e Pogliese – ad attenzionare la vicenda e ci teniamo a disposizione per eventuali interventi parlamentari”.
La Regione siciliana
“Il governo regionale è impegnato affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per i lavoratori di Almaviva e le loro famiglie che oggi si ritrovano a vivere in una condizione di incertezza”. Lo affermano gli assessori al Lavoro, Nuccia Albano, e alle Attività produttive, Edy Tamajo, che hanno preso parte al tavolo sulla vertenza Almaviva, convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, dando seguito alle richieste della Regione e dei sindacati. Presenti i rappresentanti dei ministeri del Lavoro, della Salute, delle Imprese, del Comune di Palermo, delle organizzazioni sindacali e dell’azienda, oltre ad alcuni parlamentari siciliani. Prolungamento degli ammortizzatori sociali oltre la scadenza del 28 febbraio, riqualificazione dei lavoratori e ulteriori incentivi all’esodo, reinserimento di parte di essi attraverso un apposito bando per rendere strutturale il servizio telefonico “1500”, assorbimento dei lavoratori da parte di altre aziende nel rispetto della clausola sociale, sono le azioni di cui si è discusso durante l’incontro.
“Il Mimit guidato da Adolfo Urso, che ringrazio – sottolinea l’assessore Tamajo – continua ad essere attento e collaborativo sulle problematiche siciliane. Quello di oggi è stato un incontro molto positivo in cui il governo nazionale ha dimostrato grande sensibilità di fronte al rischio sociale che potrebbe innescarsi qualora non si trovi una soluzione che riguardi tutto il bacino dei lavoratori Almaviva. Soluzioni e ipotesi sono già al vaglio, nessun dipendente deve rimanere indietro. Proprio per questo ho chiesto al Ministero un secondo incontro: tra dieci giorni saremo nuovamente a Roma per cercare di porre fine a una vicenda che sta mettendo in ginocchio numerose famiglie siciliane”.
“È necessario – aggiunge l’assessore Albano – un atto di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. Ad oggi, il primo risultato è l’impegno da parte del Ministero del Lavoro e dell’azienda al prolungamento degli ammortizzatori sociali, a fronte di un reinserimento lavorativo. Nelle prossime settimane, quando ci rivedremo a Roma, non perderemo di vista il nostro obiettivo che è salvaguardare tutti i lavoratori e farlo in breve tempo, mettendo in campo anche tutte le possibili iniziative di politiche attive del lavoro”.