Catania celebra il 2 Giugno |"Garantire coesione sociale" - Live Sicilia

Catania celebra il 2 Giugno |”Garantire coesione sociale”

Sì è svolta al Chiostro di Palazzo Minoriti la cerimonia per la Festa della Repubblica. Il Presidente Napolitano chiede alle istituzioni di essere "baluardo di legalità". E Bianco annuncia l'abbattimento di "immobili abusivi all'Oasi del Simeto". LE FOTO

la cerimonia
di
4 min di lettura

CATANIA – Catania celebra il 2 giugno. Il Chiostro di Palazzo Minoriti ha fatto da cornice ad una cerimonia che nelle sue ritualità istituzionali ha trovato spazio alla commozione. 68 anni sono trascorsi dalla proclamazione della Repubblica Italiana, un giorno che ha cambiato il corso storico di una nazione che sta attraversando un momento di forte cambiamento sociale. Il Presidente Giorgio Napolitano si rivolge direttamente ai Prefetti d’Italia nel suo discorso: “Coloro che, come voi, rivestono funzioni pubbliche sul territorio costituiscono il fronte più esposto alle sfide della quotidianità ed a quelle manifestazioni di malessere che debbono essere affrontate con senso di responsabilità e lungimiranza, non disgiunte dalla necessaria fermezza contro ogni forma di violenza, di illegalità e di prevaricazione”.

Un appello quello del Capo dello Stato ma anche un plauso al grande lavoro svolto dai prefetti. E Maria Guia Federico non si sottrae a quanto chiede Napolitano. “Questo ruolo noi prefetti – afferma a fine cerimonia – non lo abbiamo mai abbandonato e mai sottovalutato. Il Presidente della Repubblica – ha aggiunto – ci ha voluto ricordare ulteriormente di essere forti, rappresentativi, e di essere un baluardo non soltanto della legalità ma anche per la coesione sociale che è la cosa più importante di questo momento”.

Il clou della cerimonia è stata la consegna agli insigniti delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (LEGGI I NOMI). Prima però non poteva mancare l’inno di Mameli: e ancora negli occhi di qualcuno c’era il luccichio della commozione mentre intonava Fratelli d’Italia.

Un momento della cerimonia di consegna

Grandi ufficiali, commendatori e neo cavalieri, uno per uno hanno stretto la mano del prefetto Federico e delle varie autorità civili, militari e religiose che si sono susseguite. La fase finale è stata dedicata alle medaglie d’onore, onorificenza concessa ai cittadini italiani, militari e civili, ed ai familiari dei deceduti deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. A loro il sindaco Enzo Bianco ha dedicato una parte del suo commento: “ E un ricordo – ha detto – particolarmente commosso a coloro i quali, ricoverati in campi di concentramento o in altre realtà, hanno servito con la propria vita la nazione contro la terribile violenza del nazifascismo”.

Enzo Bianco ha ripreso le parole di Napolitano: “Il messaggio che il Capo dello Stato ha inviato è un richiamo all’unità del Paese non solo quella formale ma anche quella sostanziale. Un invito a fare delle riforme importanti per rimettere l’Italia nelle condizioni di essere competitiva. Io vorrei aggiungere: qui in questa città un riconoscimento va a quanti hanno con il loro lavoro onorato la nostra terra a tutti i livelli, dal più umile al più alto.”

E Catania non può essere esonerata da un ulteriore monito lanciato dal Capo dello Stato alle istituzioni che sono chiamate a fare da controllori della legalità. “In questa delicata fase – scrive Napolitano – in cui è più che mai indispensabile vigilare affinché sia garantita la funzionalità delle pubbliche amministrazioni, particolarmente contro i tentativi di infiltrazione malavitosa”.

Il sindaco durante l'intervista

Bianco non si sottrae a questa sfida che secondo il primo inquilino di Palazzo degli Elefanti si combatte ad ogni livello e grado sociale, amministrativo e istituzionale. “Qui ci giochiamo una partita doppia rispetto alle altre zone del Paese – commenta – dove per portare sviluppo bisogna innanzitutto portare legalità a tutti i livelli dalla lotta alla grande criminalità mafia alla lotta, ad esempio, alle occupazioni abusive”. E su questo fronte annuncia: “Domani il Comune di Catania darà un segno di legalità molto forte: di mattina abbatteremo 5 costruzioni abusive nell’Oasi del Simeto e non su provvedimento della Procura della Repubblica ma su provvedimento del Comune. E poi come sapete – conclude – ci costituiremo parte civile in ogni processo contro la mafia”.

E l’ombra grigia della criminalità organizzata passa dalla collusione e dalla corruzione soprattutto nel settore degli appalti pubblici. E la Regione, dunque, deve essere la prima a garantire legalità in sinergia con le prefettura. A rappresentare il Governo Crocetta c’è l’assessore alle Infrastrutture Nico Torrisi che assicura: “Su questo fronte c’è una grande collaborazione che non è mai mancata da parte di questo Governo regionale che va totalmente mantenuta e semmai amplificata. Verificheremo che ci sia sempre un percorso di massima trasparenza per quanto concerne la nostra azione amministrativa come del resto è giusto che sia”.

E mentre si svolgevano e celebrazioni del 2 Giugno è arrivata la notizia di un nuovo sbarco a Catania per il pomeriggio. In poco meno di 24 ore altri migranti arrivano nella città dell’Elefante. Il prefetto Maria Guia Federico non nasconde che Catania è sull’orlo di una vera emergenza. “Direi che questo comincia ad essere un problema, ma che speriamo venga risolto nelle alte sfere in modo adeguato anche perché effettivamente il bisogno umano c’è e noi – dice in tono solenne – non possiamo tirarci indietro”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI