Catania, corruzione al Genio Civile: altri appalti 'pilotati' - Live Sicilia

Catania, corruzione al Genio Civile: altri appalti ‘pilotati’

Il nuovo capitolo avrà ripercussioni nel troncone principale. Intanto Zuccarello è tornato in libertà.
INCHIESTA "GENIUS"
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CATANIA – Un nuovo capitolo dell’inchiesta sulla corruzione al Genio Civile si è chiuso. La Procura di Catania ha emesso l’avviso di conclusione indagini su altri due appalti che sarebbero stati manovrati dietro dazioni di denaro. Al centro delle nuove due imputazioni per corruzione per l’esercizio delle funzioni l’ex capo dell’ufficio di via Lago di Nicito, Natale Zuccarello.

L’ingegnere è il protagonista dell’operazione della Guardia di Finanza che lo scorso novembre aveva scoperchiato un intreccio corruttivo per l’affidamento di alcuni lavori del valore di quattro milioni di euro a una ditta in particolare. E precisamente il consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nella collina di Vampolieri ad Aci Catena, la sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania, i lavori di recupero del sedime portuale del porto di Catania.

Intercettazioni e documentazione sequestrata la scorsa estate hanno permesso di ricostruire il sistema illecito. Il blitz delle fiamme gialle per mettere i sigilli nei faldoni dei cantieri incriminati portarono Zuccarello e l’ingegnere Saverio Verde (altro ex funzionario e coinvolto nel processo) a dimettersi.

Questa seconda tranche dell’inchiesta avrà sicuramente ripercussioni nell’udienza preliminare che si è già aperta davanti alla gup Anna Maria Cristaldi e che è stata aggiornata al 15 luglio. Zuccarello, Verde e l’altro funzionario Ignazio Carbonaro sono accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico. Anche se per Carbonaro il Riesame ha fatto cadere l’accusa di corruzione. Chiamata a processo anche la società Nurovi, che avrebbe beneficiato del sistema corruttivo.

Natale Zuccarello, da qualche giorno, ha lasciato gli arresti domiciliari. La revoca è stata decisa con il parere favorevole del pm dopo l’istanza dei difensori, l’avvocato Nino Grippaldi e il professore Giovanni Grippaldi. “Sicuramente la posizione dell’ingegnere sarà presto definita – commenta l’avvocato Grippaldi a LiveSicilia – visto che ha già ammesso gli addebiti e ha già versato le somme che aveva percepito a titolo di risarcimento al Fondo Unico di Giustizia”. Il difensore tiene ad evidenziare “che non c’è stata alcuna riparazione perché non ci troviamo davanti a un danno erariale”.

Il comportamento processuale di Zuccarello è teso a poter ottenere le circostanze attenuanti e quindi poter accedere al rito del patteggiamento. Le nuove imputazioni però portano a ricalcolare l’accordo sulla pena da comminare. E questo potrà succedere solo dopo che ci sarà la “riunione dei due procedimenti”, come ha già palesato il pm Fabio Regolo.

Quella del 15 luglio, quindi, potrebbe essere “un’udienza filtro” per. Diversa è invece la posizione di Verde e Carbonaro che non hanno ancora deciso il rito. “Stiamo ancora valutando il comportamento processuale da assumere nel corso della prossima udienza preliminare, in relazione anche alla richiesta del pm di riunire il nuovo procedimento con il precedente”, commenta l’avvocato Antonio Lattuca, che difende Carbonaro.


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