La presidente deve decidere: il Municipio o Misterbianco

Catania, la presidente deve decidere: il Municipio o Misterbianco

Il caso di Maria Spampinato scuote il centrodestra etneo

CATANIA – La presidente del Municipio Borgo-Sanzio, Mario Grazia Spampinato, è stata convocata dal consiglio comunale di Misterbianco per prendere possesso dello scranno che le spetta. La vicenda – già così – potrebbe apparire curiosa. Nei fatti, però, è anche peggio. Perché, nella strada che collega i due comuni, si è verificato un ingorgo politico-istituzionale di non facile soluzione.

Il caso

A Misterbianco, infatti, le ultime due sedute di consiglio comunale sono state rinviate per il mancato raggiungimento del numero legale. E non soltanto per l’assenza di Spampinato, che ha preventivamente inviato regolare certificato di malattia. Ma anche per l’assenza in blocco della maggioranza che sostiene il sindaco Marco Corsaro.

Come detto, la questione è intricata e serva mettere ordine ai fattori. A luglio, il consigliere di FdI Alberto Vazzano è entrato a far parte della squadra di giunta raccogliendo la delega alla polizia locale. Durante il giuramento, era presente anche il presidente Ars, Gaetano Galvagno. A inizio settembre, il neoassessore ha quindi presentato le dimissioni dal civico consesso.

La storia

La prima dei non eletti tra i meloniani è appunto Spampinato, che nel 2021 aveva raccolto 156 preferenze. Professione logopedista, nel 2023 è stata eletta al terzo Municipio, il centralissimo Borgo-Sanzio, in quota Nuova Dc, sulla scorta di un’operazione politica che mise fine alle fibrillazioni nel centrodestra catanese.

Il caso riguardava, nello specifico, il sesto Municipio (Librino – San Giorgio – San Giuseppe la Rena – Villaggio Sant’Agata), dove il marito Salvo Spadaro (già consigliere a Palazzo degli elefanti) era il candidato presidenziale in pectore della coalizione. A stopparlo, però, era arrivato l’alt della colomba bianca, che non aveva gradito il passaggio in corsa dello stesso Spadaro dall’Mpa allo scudocrociato. Il nome di Spampinato, alla fine, mise d’accordo tutti.

Gli scenari

Torniamo ai nostri giorni, perché nelle more dell’operazione che ha portato all’ingresso di Vazzano in giunta, in molti erano convinti che Spampinato avrebbe rinunciato – quasi in automatico – al seggio misterbianchese, optando per Catania. I fatti, al momento, dicono dell’altro. E una delle ipotesi è che la diretta interessata potrebbe decidere, invece, di lasciare la poltrona presidenziale, portando così il Terzo Municipio a elezioni anticipate.

Si tratta soltanto di uno scenario. Perché potrebbe accadere che la stessa possa decidere per l’interim esponendosi al rischio più che probabile di un ricorso circa l’incompatibilità. Entrando nel consiglio comunale, siederebbe accanto alla cuffariana Clarissa Santangelo (ritenuta vicina al consigliere comunale della Dc a Catania, Maurizio Mirenda). A quel punto potrebbe essere costituito ufficialmente il gruppo neodemocristiano anche a Misterbianco.

Terza ipotesi: Spampinato potrebbe decidere per lasciare il mondo così com’è. A quel punto diverrebbe consigliera la meloniana Lucrezia Patti, vicina all’area che fa capo al senatore Salvo Pogliese.

Irritazione nella Dc

Intanto, c’è irritazione all’interno della Dc catanese perché “nessuno aveva preventivamente dialogato né con Spampinato né con il partito”. Lo fa sapere Piero Lipera, segretario provinciale dei cuffariani, che però aggiunge:  “C’è il massimo desiderio di collaborare sempre e comunque”.

Da quanto risulta, infatti, i pontieri sarebbero già a lavoro. Non fosse altro che il dossier Spampinato è piombato sulla politica etnea mentre a Catania si sta discutendo della governance delle società partecipate.

La prossima seduta

Il prossimo consiglio comunale a Misterbianco sarà il 19 settembre prossimo alle ore 19.00. Sono tre i punti all’ordine del giorno. Il primo è dedicato alla surroga di Vazzano. Il secondo “all’esame delle condizioni di eleggibilità e di candidabilità e convalida del consigliere surrogante”. Il terzo, in ultimo, all’esame delle eventuali situazioni di incompatibilità.


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