CATANIA – Dopo le difficoltà iniziali, ora Pasquale Marino è sempre più vicino a diventare il nuovo tecnico del Catania. Sono passati dieci anni da quando l’accoppiata composta da Antonino Pulvirenti e Pietro Lo Monaco affidarono la panchina all’allenatore marsalese, capace di raggiungere subito l’obiettivo della promozione nella massima serie, sfumato nella stagione precedente con Costantini e Sonetti in panchina. Un decennio dopo, e con nove campionati di serie A seguiti da quello deludente in cadetteria appena trascorso, Marino torna ai piedi dell’Etna, con tante novità che lo attendono e facce nuove che conoscerà strada facendo. Non c’è più Lo Monaco, sostituito da Cosentino e con un Pulvirenti che da qualche tempo sembra essersi defilato, lasciando più margini di manovre al dirigente argentino. Del gruppo da lui allenato dieci anni fa non è rimasto nessuno, il che è abbastanza prevedibile, ma c’è un gruppo di ragazzi da aggiornare e ai quali affidare l’obiettivo del ritorno in serie A, seguendo i dettami tattici del mister marsalese.
Ovviamente si ripartirà dal 4-3-3, il modulo sul quale Marino ha costruito una carriera positiva, anche se vissuta quasi interamente in provincia. E quasi certamente cadrà qualche testa nel gruppo che il Catania intende costruire per evitare un’altra annata da dimenticare, come quella appena trascorsa. Della rosa che ha terminato la stagione, già in molti sanno di dover lasciare la Sicilia. Partendo dalla difesa, Gillet sembra destinato a lasciare il posto a Terracciano, per il quale il rinnovo di contratto suona come una grande assunzione di responsabilità. Schiavi e Del Prete rappresentano le certezze in difesa, mentre i vari Gyomber, Spolli, Mazzotta, Sauro, Ceccarelli, Capuano e Belmonte lasceranno Catania. Martinho e Sciaudone saranno quasi certamente gli unici centrocampisti che non verranno ceduti, mentre appare scontata l’ipotesi di un addio per Rinaudo e Coppola; l’unico nodo da sciogliere riguarda Odjer, per il quale si valuta una cessione in prestito per consentirgli di fare esperienza. In attacco ci sono tante offerte per Calaiò e Maniero, mentre Rosina potrebbe restare e Castro ha già firmato il contratto che lo legherà al Chievo.
Fatta questa lunga premessa, si passa a chi dovrebbe arrivare. Pescara potrebbe essere una specie di supermercato, dal quale Cosentino potrebbe pescare gente adatta per il 4-3-3 di Marino. Non a caso Baroni e Oddo, i due tecnici che si sono succeduti sulla panchina abruzzese, hanno adottato questo modulo e hanno lanciato dei giocatori più che validi. È il caso di Dario Zuparic e Andrea Rossi, che potrebbero coprire le caselle rispettivamente di secondo centrale e di terzino sinistro, ma il mister marsalese potrebbe convincere il giovane Brighenti a seguirlo da Vicenza. Per un ruolo sulla fascia sinistra si candida anche Fabio Daprelà, in uscita da Palermo.
A proposito dell’ex squadra di Marino, il centrocampo catanese potrebbe essere rimpinguato da due elementi che sotto la guida del trainer siciliano sono rinati: si tratta di Federico Moretti e di Davide Di Gennaro, il quale ritroverebbe la Sicilia dopo un anno in chiaroscuro a Palermo. Altre candidature più che valide sono quelle di Gaston Brugman, altra “stella” del Pescara, e del ghanese Salifu, reduce da una buona stagione a Modena. Dal Milan, infine, potrebbe arrivare il giovane Alessandro Mastalli, visto all’opera nel finale di stagione in rossonero.
Passiamo all’attacco: uno tra Calaiò e Maniero resterà, e verrà affiancato da Rosina e da uno tra Antonino Ragusa e Matteo Politano, entrambi guidati a Pescara due anni fa da Marino, il quale propende per l’ex genoano, che ha portato con sè anche a Vicenza. Le altre piste per rafforzare il reparto offensivo sono quelle che portano a Roberto Insigne e Leonardo Gatto, giovani talenti rispettivamente di proprietà del Napoli e dell’Atalanta, e al bulgaro Andrej Galabinov, reduce da una stagione in chiaroscuro a Livorno.