CATANIA – I Falchi della Squadra Mobile li hanno rintracciati e fermati dopo avere visionato le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso piazzate nella zona del centro storico di Catania. Successivamente il Gip del Tribunale di Catania ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere a carico di due ventiseienni. F. E. G. e C. G., queste le iniziali delle generalità fornite dalla Questura etnea.
I due sono accusati di rapina aggravata dall’uso delle armi, lesioni personali e tentata rapina.
La ricostruzione dei fatti
L’indagine condotta dalla IV Sezione Investigativa Contrasto al Crimine Diffuso, ha ricostruito una violenta rapina in strada, verificatasi in piena notte ed all’interno del perimetro che ospita la movida catanese.
Due giovani, di ritorno a casa, sarebbero stati avvicinati dai due 26enni. Che gli avrebbero sbarrato la strada, chiedendo loro di consegnare tutto quello che avevano.
In un primo momento, sarebbe stata bloccata una delle due vittime – dopo avergli rovistato le tasche ed aver constatato che non disponeva di alcunché –: a quel punto, gli avrebbero intimato, sotto la minaccia di una spranga in ferro, di allontanarsi.
Subito dopo si sarebbero concentrati sull’amico, sottraendogli un telefono cellulare (un Iphone), nonché il portafoglio con all’interno una banconota da 20 euro. Oltre ad alcuni effetti personali.
Il ferimento
Ma nel corso delle concitate, la vittima rapinata ha contestualmente riportato una ferita lacero contusa alla coscia destra. Causata da un’arma da taglio di cui uno dei due soggetti probabilmente era in possesso.
Da lì le indagini della Polizia che, come detto sono scattate immediate. F. E. G. È stato identificato nei pressi del luogo della rapina. Il complice, invece, è stato rintracciato subito dopo presso la sua abitazione, dove – tra l’altro – era già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Nelle ore successive, la conferma degli arresti ed il trasferimento al carcere di piazza Lanza.