CATANIA – Il dibattito sul Piano urbanistico generale non prevede alcun confronto con l’aula di Palazzo degli elefanti. Lo dice la legge. Ma il sindaco di Catania Enrico Trantino – di concerto con il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi (che aveva infatti parlato di “evento di portata storica”) – ha voluto che il senato cittadino fosse comunque coinvolto nel dibattito con la città.
La seduta
Con la seduta di ieri è entrata nel vivo, infatti, la fase interlocutoria che precede l’approvazione del Pug, lo strumento urbanistico che manderà in soffitta lo storico Piano Piccinato approvato negli anni Sessanta quando Catania aveva ben altre necessità e ambizioni.
È stato il vicesindaco Paolo La Greca a presentare in aula le linee d’indirizzo fissate nel documento Catania 2030 e approvate dalla giunta. Qualità urbana, della mobilità e della costruzione dell’infrastruttura verde: sono questi i temi da enfatizzare affinché “Catania possa ambire al rango di importante città europea”.
“Le scelte urbanistiche – ha sottolineato La Greca – vanno rivolte alla valorizzazione degli ultimi vuoti urbani, per farli diventare risorse fondamentali per il funzionamento dell’intero ecosistema urbano e valorizzarli come opportunità per dotare la città di servizi e infrastrutture indispensabili per il rilancio della sua efficienza competitiva”.
Il dibattito
Particolarmente attiva la componente autonomista durante il dibattito. “Noi vigileremo concretamente affinché non vi siano speculazioni di nessuna natura” ha detto in aula il capogruppo Mpa, Orazio Grasso. “Un documento così importante – ha aggiunto – non può assolutamente essere interpretato come un’occasione per alcuna forma di sanatoria”.
Serana Spoto (Mpa) ha proposto la redazione di una variante d’ambito che comprenda le aree del Waterfront da Ognina alla Plaja, con una greenway che parte dalla Stazione sulla ex FCE, aggancia le aree dell’ex centro direzionale di Cibali e quelle di Nesima, rese accessibili dall’interramento della metropolitana FCE e quindi dalla avvenuta disponibilità del tracciato ferroviario.
E ha aggiunto: “Occorre che, dopo l’approvazione delle linee di indirizzo di cui oggi discutiamo, il Comune elabori, quanto più celermente possibile, il documento preliminare del Pug. L’obiettivo – ha detto Spoto – è evitare il varo di un Piano che potrebbe essere già inattuabile laddove le aree destinate a migliorare l’ecosistema urbano fossero già consumate da ulteriori trasformazioni edilizie”.
Maurizio Zarbo di Prima l’Italia ha stigmatizzato il mancato coinvolgimento delle direzioni comunali nell’elaborazione dell’atto d’indirizzo. Piermaria Capuana (Forza Italia): “Serve saper coniugare – ha detto – la sostenibilità ambientale con la produzione di ricchezza”.
Le opposizioni
Fortemente polemico l’intervento del cinquestelle Graziano Bonaccorsi, che per l’occasione ha redatto un documento di tre cartelle riguardante la vicenda dell’autorizzazione a costruire un supermercato in via Palazzotto, una vicenda che tocca da vicino la lettura e l’interpretazione degli allegati del vecchio piano Piccinato. Per il M5s è intervenuta anche la consigliera Gianina Ciancio.
Maurizio Caserta, capogruppo del Partito democratico, parlando con LiveSicilia prima dell’avvio del dibattito, aveva ragionato sull’ipotesi di trasformare Fontanarossa e Santa Maria Goretti in una AirportCity: “Non possiamo non pensare ai fatti dello scorso anno (l’incendio nel terminal A, ndr), che hanno messo in ombra la governance dello scalo catanese. Su quello non possiamo cambiare posizione: l’ha cambiata semmai il sindaco. Nell’immediato era stato molto fermo per poi cambiare postura: ciò ci dispiace, ci preoccupa, ci stupisce”. Per il Pd, in aula, è intervenuto anche Damien Bonaccorsi.
Modalità e tempi
Erio Buceti (FdI) ha parlato da presidente della commissione Urbanistica e ha apprezzato, nel merito, quanto scritto nell’atto d’indirizzo del Pug: “Chi critica questo dibattito e le sue modalità – ha detto – lo fa perché non vuole ammette di preferire l’esistente e un piano urbanistico, vecchio di settant’anni, non più corrispondente alle esigenze della città”.
Entro il 2025, l’Amministrazione intende approvare il documento preliminare. Nel 2026, invece, l’obiettivo è di varare il Piano definitivo.