CATANIA – Sono ripartiti, oggi pomeriggio, i lavori per la nuova Darsena. Che tanto nuova, in effetti, non è: era il 2015 quando un deputato della Camera, precisamente Walter Rizzetto, chiese chiarimenti al MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) circa i finanziamenti statali ed europei destinati alla realizzazione della nuova darsena commerciale al Porto di Catania.
Il maxi-appalto per la costruzione dell’opera e il relativo bando fu assegnato alla allora Tecnis, già coinvolta in diversi scandali, i finanziamenti concessi passarono dai 19 milioni di euro, come da bando, ai 27 milioni di euro. Somme avallate, in parte, con autorizzazione del Ministro in carica in quegli anni. Le esigue risultanze del traffico merci e i lavori eseguiti per potenziare il porto di Augusta, nonché la posizione strategica del porto di Catania che avrebbe favorito certamente la naturale vocazione turistica del capoluogo etneo hanno portato alle interrogazioni verso il MIT sulla valutazione di trasferire il porto mercantile di Catania al porto di Augusta e convertire il porto di Catania unicamente in porto turistico, statistiche che sono contenute nelle schede di rilevamento dei traffici marittimi portuali consultabili nel sito della stessa Autorità Portuale della Sicilia Orientale.
Francesco Di Sarcina è il Presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale: “Quest’opera funziona in modo parziale e il suo ripristino significa in concreto migliorare il servizio marittimo in generale e riuscire a fare tornare qui i traghetti che in questo momento si trovano nella zona centrale del Molo di Levante, con i molti vantaggi che questo comporta”.
I lavori per il ripristino della Darsena dovrebbero durare 500 giorni, poco meno di un anno e mezzo, e riguarderanno anche il fondo marino. Di Sarcina precisa anche il ruolo commerciale del porto etneo: “Le classifiche, e i diagrammi vanno letti in maniera competente e precisa. Il traffico commerciale di Augusta riguarda il settore petrolchimico, ma Catania resta un porto commerciale notevole. Lo spazio-porto sarà aperto alla città, ma io non tollero che la gente possa farsi del male”. Prima dell’apertura la messa in sicurezza di tutte le strutture come quella del Molo di Levante.