Catania, Pubbliservizi: incontro in Prefettura - Live Sicilia

Pubbliservizi, vertice in Prefettura: “Non c’è più tempo da perdere”

Associazioni sindacali e vertici della Città metropolitana impegnati sul rilancio della società, con in vista la scadenza dell'esercizio provvisorio

CATANIA – Prove di interlocuzione sul futuro dei lavoratori di Pubbliservizi. Dopo un sit in organizzato dai sindacati, si è tenuto oggi in Prefettura un incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici della Città metropolitana. Sul piatto la nuova forma da dare all’azienda, con la scadenza dell’esercizio provvisorio, a marzo, che incombe.

Il sit in e l’incontro

I lavoratori e le sigle sindacali si erano dati appuntamento stamattina davanti alla Prefettura, per chiedere di intervenire sulla vicenda del fallimento di Pubbliservizi Spa, decretato alle fine dello scorso mese di novembre dal pronunciamento della quarta sezione civile e fallimentare del Tribunale di Catania.

In particolare i sindacati chiedevano un incontro con i rappresentanti della Città metropolitana. Che è avvenuto stamattina, quando la Prefettura ha fatto da tramite con i vertici dell’amministrazione provinciale.

Le proposte

A partecipare all’incontro dunque, oltre ai rappresentanti dei sindacati, anche il commissario metropolitano Federico Portoghese e il segretario generale della Città metropolitana Mario Trombetta.

Tra i rappresentanti delle sigle sindacali era presente anche Rita Ponzo, segretaria della Fisascat Cisl di Catania: “È stato un incontro soddisfacente – racconta Ponzo – perché si è deciso di salvaguardare tutti i livelli occupazionali di Pubbliservizi”.

“In particolare – prosegue Fonzo – abbiamo fatto alcune proposte, su cui i vertici della Città metropolitana si sono dimostrati disponibili a discutere, su quale forma dare a Pubbliservizi. Il decreto del tribunale fallimentare infatti vieta che si possa ripensare a una qualche forma di società partecipata, e la Fisascat ha puntualizzato la sua contrarietà a qualsiasi affidamento ad aziende private o a cooperative, che risulterebbero in uno ‘spezzatino’ di tutti i lavoratori”.

Il nodo sarà dunque trovare una forma societaria che possa superare il vaglio della Corte dei conti. Tempo fino a marzo, quando scadrà l’esercizio provvisorio.


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