CATANIA – Oltre 420 chili di uva da tavola priva del requisito della tracciabilità sono stati sequestrati dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato a Catania. L’intervento si inserisce nell’ambito delle rafforzate azioni di controllo disposte dal Questore di Catania su tutto il territorio provinciale, volte a contrastare il commercio illegale di uva e a tutelare i produttori.
Controlli intensificati contro i furti
Nelle scorse settimane molti produttori del Calatino, in particolare a Mazzarone, Licodia Eubea e Caltagirone, hanno lamentato diversi furti di uva da tavola nei loro vigneti. Questi furti rappresentano un grave danno per il comparto vitivinicolo, che investe numerosi sforzi per offrire un prodotto di qualità.
Per questa ragione, sono stati rafforzati i servizi di controllo lungo tutta la filiera agroalimentare, dai mercati più grandi a quelli locali. L’obiettivo è sequestrare la frutta da soggetti che non riescono a fornire documenti utili ad attestare l’esatta provenienza dei prodotti. Si mira così a garantire l’osservanza delle corrette procedure per la commercializzazione e gli standard di sicurezza alimentare a garanzia della salute dei consumatori.
L’operazione al mercato di Barriera
Nella giornata di martedì 8 luglio i poliziotti della squadra volanti della Questura di Catania hanno coordinato una specifica operazione di controllo nel mercato rionale di Barriera. Oltre agli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, agli accertamenti hanno partecipato il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana e gli agenti della Polizia Locale.
Le verifiche congiunte hanno permesso di sequestrare sul banco di un commerciante oltre 400 chili di uva da tavola, esposta per la vendita ma sprovvista del necessario requisito della tracciabilità. Una volta accertata l’idoneità al consumo umano, l’uva è stata donata in beneficenza alla Caritas.
Il commerciante è risultato irregolare perché privo dei requisiti per la vendita di prodotti alimentari e dell’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico. Per queste ragioni, l’uomo è stato sanzionato per 3.579 euro. Nei suoi confronti è stata elevata anche un’ulteriore sanzione di 1.500 euro per l’uva non tracciata.
