Chiusure congelate, il Comune| attende il giudizio del Tar - Live Sicilia

Chiusure congelate, il Comune| attende il giudizio del Tar

L'avvocatura di Palazzo delle Aquile ha depositato l'ordinanza presso il tribunale amministrativo nel corso dell’udienza camerale per i ricorsi de “Lo Scrigno dei Sapori” e dell’osteria “Lo Bianco”.

PALERMO – Aspettare il pronunciamento ufficiale dei tribunali e, nel frattempo, sospendere tutte le chiusure. Il comune di Palermo, anche di fronte al Tar, conferma il congelamento delle chiusure per i negozi multati per occupazione di suolo pubblico, così come accaduto oggi nel corso dell’udienza camerale per i ricorsi de “Lo Scrigno dei Sapori” e dell’osteria “Lo Bianco”.

Locali che erano ricorsi alla giustizia amministrativa, ottenendo la sospensiva, e che adesso sperano nel giudizio di merito. L’avvocato Carmelo La Fauci Belponer, difensore dei ristoranti, ha chiesto un rinvio al merito della decisione, visto il venir meno del pericolo di un danno grave ed irreparabile a carico degli esercenti che potranno tranquillamente lavorare. “Si auspica – sottolinea il legale – che tale provvedimento sia l’inizio di una nuova fase amministrativa che, nelle more della pronuncia delle sentenze definitive, disciplini, in linea con il principio della proporzionalità e ragionevolezza, il rilascio dei provvedimenti concessori per l’occupazione degli spazi pubblici ma, soprattutto, eviti interpretazioni eccessivamente rigorose che, è notizia recentissima, prevedano l’applicazione della sanzione anche nell’ipotesi di fioriere condominiali che nulla hanno a che fare con le finalità di commercio”.

“Noi non volevamo arrivare nelle aule di tribunale, ormai ci siamo e vediamo come va a finire – dice Nunzio Reina di Confartigianato – se il Tar darà ragione al Comune torneranno le chiusure, ma in caso contrario chiederemo azioni consequenziali”. “Questa attività la sta seguendo in maniera diretta l’ufficio legale del Comune spiega l’assessore Marco Di Marco – c’è però la massima attenzione: le sanzioni e le regole si basano su leggi che ci siamo ritrovati. Abbiamo in corso una modifica regolamentare, ma esiste ancora un regolamento vigente e il nostro impegno era superare una normativa andata in contrasto con le sentenze del Consiglio di Stato. Rilevo che si è fatta un po’ di confusione rispetto al vecchio regolamento che prevede i gazebo e uno nuovo che non li prevede. Le proroghe concordate con le associazioni di categoria davano appunto il tempo per smontare”.

 


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