Clan Santangelo, 30 imputati: arrivano le condanne - Live Sicilia

Clan Santangelo, 30 imputati: arrivano le condanne NOMI

La sentenza della gup nel processo 'Adrano Libera'

CATANIA – Alla fine le condanne sono arrivate. E sono pesantissime. La gup Anna Maria Cristaldi non ha concesso sconti agli imputati del processo ‘Adrano Libera’. Nemmeno a Vincenzo Rosano ‘pipituni’, che la scorsa primavera, aveva portato nell’udienza preliminare un vero e proprio scossone.

Il boss adranita del clan Santangelo-Taccuni ha inviato una lettera dove ha annunciato di voler stare dalla parte ‘buona’ della barricata. Un’epistola che ha superato il valore della confessione, perché c’erano nomi e cognomi di tutti i co-imputati. Con tanto di ruolo criminale all’interno della cosca adranita, costola della famiglia catanese di Cosa nostra.

Nel dispositivo – emesso ieri per la cronaca – si legge che Vincenzo Rosano è colpevole per il capo d’imputazione contestato ma senza un riconoscimento di alcuna attenuanti. Alla fine la pena inflitta è stata di 4 anni. Non dimentichiamo che nel ‘parterre’ di imputati c’è anche il nipote Nicolò, condannato a 8 anni. Ma è diventato più ‘famoso’ – almeno a livello mediatico – il figlio di Vincenzo Valerio, che non appena ha deciso di diventare collaboratore di giustizia è stato rinnegato dalla famiglia in modo plateale. Sono stati affissi dei finti necrologi con la sua sua foto per tutta la città adranita. Ed è proprio da lì che il Commissariato di Polizia di Adrano e la Squadra Mobile hanno cominciato a indagare riuscendo a scoperchiare gli affari dello storico clan catanese.

Ma non solo, ad Adrano dopo i manifesti funebri dedicati al pentito sono arrivate le telecamere di Striscia La Notizia e ai microfoni di Stefania Petix è finito anche Toni Ugo Scarvaglieri che è ritenuto tra le teste di serie del clan. Ed infatti è stato condannato a 20 anni, assieme agli altri ‘capi’ Antonino Bulla e Gianni Santangelo. Quest’ultimo è ritenuto dalla procura il vertice. Pizzo, droga e furti di bancomat gli affari illeciti che avrebbero portato enormi liquidità alle casse del clan.

Ecco tutte le pene comminate dal gup ai 30 imputati: Antonino Amato 6 anni, 8 mesi e 20 mila euro, Giuseppe Arena 12 anni e 4 mesi, Kevin Bua 11 anni e 4 mesi, Antonino Bulla 20 anni, Vincenzo Bulla 11 anni e 4 mesi, Fabio Castelli 10 anni e 8 mesi, Ermir Daci 9 anni e 30 mila euro di multa, Antonino D’Agate 11 anni e 10 mesi di reclusione, Nicolò D’Agate 9 anni e 4 mesi, Salvatore Diolosà 9 anni e 4 mesi, Salvatore Placido D’Oca 7 anni 4 mesi e 20 mila euro, Antonino Foti 12 anni, Salvatore Foti 13 anni e 4 mesi, Rosario Galati Massaro 11 anni e 4 mesi, Antonino La Mela 11 anni e 4 mesi, Giuseppe La Mela 12 anni e 4 mesi, Domenico La Villa 10 anni, Roberto Leonardi 6 anni e 10 gmesi e 20 giorni e 2200 euro di multa, Nicolò Liotta 6 anni e 28 mila euro di multa, Federico Longo 10 anni e 4 mesi, Giovanni Managò 6 anni e 8 mesi e 30 mila euro di multa, Domenico Mannino 7 anni e 28 mila euro di multa, David Palmiotti 9 anni e 4 mesi, Nicolò Rosano 4 anni 5 mesi e 10 giorni, Domenico Salamone 6 anni 8 mesi e 30 mila euro di reclusione, Gianni Santangelo 20 anni, Carmelo Scafidi 8 anni, Toni Ugo Scarvaglieri 20 anni, Ignazio Vinciguerra 11 anni e 4 mesi di reclusione

Una parte degli imputati è stata condannata a risarcire per i danni non patrimoniali il Comune di Adrano che si è costituito parte civile nel processo abbreviato. La gup depositerà le motivazioni entro 90 giorni.


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