Coltraro: "Il Megafono non c'è più |Potrei andare all'opposizione" - Live Sicilia

Coltraro: “Il Megafono non c’è più |Potrei andare all’opposizione”

Il deputato siracusano: "Crocetta ha fatto campagna elettorale. Vorrei incontrarlo e continuare a sostenere il governo. Se le cose cambiano"

L'intervista
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PALERMO – Giambattista Coltraro ha confermato il suo seggio all’Ars nel bis delle regionali in provincia di Siracusa. Il deputato del Megafono in provincia è ancora lui. Anche se il Megafono, afferma lo stesso Coltraro, non lo ha votato “e non esiste più”.

Onorevole Coltraro, dicono che lei non sia molto contento di come si è comportato il presidente Crocetta in queste elezioni. Perché?

“Il presidente sta facendo tutta una serie di dichiarazioni come se lui si fosse disinteressato della campagna elettorale. Anche quella frase su Pippo Gianni, buttata lì come se i singoli non contassero nulla…”.

Per quella frase Crocetta si è scusato.

“Ma non si doveva neanche pensarla”.

Ad ogni modo, lei dice che invece della campagna elettorale siracusana Crocetta si è interessato?

“In questa campagna elettorale lui si è schierato con l’ala renziana del Partito democratico facendo sì che il suo movimento oggi non esiste più. Piuttosto di sostenere la lista Crocetta col simbolo del Megafono, di fatto lui ha votato palesemente Cafeo, cioè il candidato renziano del Pd. I consiglieri comunali del Megafono hnnoa fatto dichiarazioni pubbliche di votare Cafeo. E tutti i dirigenti locali del Megafono hanno votato per Cafeo. Croceta ha nominato un assessore regionale di Rosolini, Gerratana, in piena campagna elettorale, intervenendo con un’operazione politica, facendo sì che questo assessore entrasse in campagna elettorale. Gerratana è il riferimento di Giuca, il primo dei non eletti del Megafono. Che invece di farsi votare ha fatto spostare i voti su Cafeo. La campagna elettorale c’è stata. E spudorata”.

Ma il candidato uscente del Megafono era lei…

“Di fatto il Megafono non esiste più. Il dato politico che emerge è questo. Io mi sono aggregato con movimenti territoriali”.

E questo significa che lei si sente libero da vincoli politici verso il governo?

“Io mi sento deputato di maggioranza”.

Quindi continua a sostenere il governo.

“Vorrei continuare. Ma sulla base di due condizioni. La prima è che il presidente torni in Aula con un programma politico che abbia un contenuto per lo sviluppo del territorio. Programma che deve passare da un accordo con i gruppi parlamentari. A mio giudizio è necessario fare un rimpasto di natura politica. Sennò è meglio sciogliere l’Assemblea”.

La seconda condizione?

“Visto che il Megafono come lista non esiste più e che non viene più votato nemmeno dal suo presidente, per quale motivo deve esistere questo gruppo parlamentare? Io vorrei verificare se ci sono le condizioni per la creazione di gruppi parlamentari sulla base di un accordo di maggioranza”.

Se non ci fossero?

“Se non ci sono le condizioni, io vado all’opposizione”.

Come voterà la settimana prossima sulle mozioni di sfiducia ai due assessori?

“Intanto vorrei un incontro col presidente Crocetta per capire quello che vuole fare”.


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