Nove maggio alle 15.30, appena in tempo per prendere fiato dopo lo spoglio del primo turno delle amministrative siciliane. È questa la data fissata per l’udienza preliminare che vede imputati Raffaele e Angelo Lombardo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dal favoreggiamento della mafia. Ecco tutti i segreti e le possibili alternative.
C’è dunque un secondo giudice per Lombardo. Lo scorso 29 marzo sui Lombardo si è pronunciato, a due anni dalla conclusione delle indagini preliminari, il primo giudice, Luigi Barone nelle vesti di Gip. Barone ha risposto alle richiesta di archiviazione dell’accusa, sostenuta dai pm Patanè e Zuccaro, ordinando l’imputazione coatta. Adesso la palla è passata a un secondo giudice dello stesso ufficio, che indosserà le vesti di giudice dell’udienza preliminare.
Magistrato al di sopra delle parti, tecnico di altissimo profilo, il magistrato Marina Rizza da gip ha disposto la custodia cautelare in carcere dell’ex ideologo dell’Mpa Elio Rossitto, accusato da un video delle Iene di aver chiesto favori sessuali in cambio di voti alti ad una studentessa dell’università di Catania. Marina Rizza ha rinviato a giudizio numerosi colletti bianchi e potenti catanesi per esempio nel processo sugli abusi edilizi autorizzati dalla vecchia amministrazione comunale e ha messo la firma in calce a delicati provvedimenti di custodia cautelare di boss mafiosi di primo piano. Dal procedimento “Little Brown” del 2009 alla condanna in primo grado di Eros Salvo, il killer dell’informatore scientifico Roberto Cavalieri. In queste ultime ore i faldoni del processo a carico dei Lombardo sono stati materialmente consegnati al giudice Rizza che da questo momento può iniziare a conoscere gli atti sui quali potrà pronunciarsi attenendosi però alle richieste delle parti.
L’interrogativo su chi sosterrà l’accusa è aperto. Al momento i pubblici ministeri Michelangelo Patanè e Carmelo Zuccaro hanno formulato la richiesta di rinvio a giudizio su ordine del gip. Conclusa questa fase, a entrare in scena, 165 giorni dopo il suo insediamento, è il procuratore Giovanni Salvi. Si tratta della prima decisione importante che lo vedrà direttamente protagonista. Chi sarà il pubblico ministero dell’udienza? Potrebbero essere sempre Patanè e Zuccaro, ma potrebbero tornare in scena i quattro pubblici ministeri che inizialmente avevano condotto le indagini chiedendo il rinvio a giudizio dei fratelli Lombardo, prima dello stralcio. Patanè e Zuccaro nel frattempo stanno conducendo gli interrogatori dei principali collaboratori di giustizia, imputati nel processo che vede già rinviati a giudizio Raffaele e Angelo Lombardo con l’accusa di corruzione elettorale non aggravata. E in quella sede, in cui si ipotizza la corruzione a monte delle Politiche 2008, stanno emergendo particolari che riguardano l’altro processo per presunto concorso esterno in occasione delle Regionali 2008 e di altri appuntamenti elettorali.
Tempi e alternative dipendono prevalentemente dalle scelte della difesa. Guido Ziccone, legale dei Lombardo, ha iniziato una riunione-fiume con i componenti dello staff difensivo e sta valutando quale strategia seguire anche alla luce della recente conferenza stampa di Raffaele Lombardo in cui sono state annunciate due tipi di possibili dimissioni: quella “un minuto prima della decisione del gup” all’esito della normale udienza preliminare, oppure le dimissioni “un minuto prima della sentenza con il rito abbreviato”.
E i tempi rischiano di dilatarsi. Sulla base delle possibili alternative, Raffaele Lombardo potrebbe portare a termine anche un secondo mandato. Con il rito ordinario, durante l’udienza preliminare, il gup Marina Rizza dovrebbe prima studiare gli atti, poi ascoltare le parti e alla fine di un percorso che potrebbe durare anche diversi mesi, decidere sul rinvio a giudizio o il proscioglimento. In caso di rinvio a giudizio con il rito ordinario, la prova dovrebbe essere accertata durante un lungo quanto insidioso processo per le parti. Esiste anche la possibilità di un giudizio “immediato”, cioè saltare l’udienza preliminare e andare direttamente al dibattimento: ipotesi poco probabile.
La difesa dei Lombardo, però, potrebbe optare per il rito abbreviato e a questo punto si aprirebbero due strade: un “abbreviato condizionato” subordinato a sentire uno o più testimoni, ipotesi poco probabile, o un abbreviato “secco”. In quest’ultima ipotesi, che consentirebbe ai Lombardo di concludere tranquillamente l’attuale mandato, il gup Marina Rizza diventerebbe giudice di primo grado e potrebbe condannare o assolvere gli imputati. E Lombardo può sempre dimettersi “un minuto prima” della decisione, cioè tra un anno.
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