PALERMO – Un tesoretto da 230 mila euro accumulato, secondo l’accusa, spacciando droga nel quartiere Zen 2. La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, ha sequestro immobili e rapporti finanziari ad Antonino Mazza, 48 anni. Le indagini sono dei finanzieri del Comando provinciale.
Mazza, arrestato dai carabinieri nel 2017, è già stato condannato in appello a 6 anni e 4 mesi perché sarebbe stato tra i promotori di un’organizzazione che controllava lo spaccio di hashish, cocaina e marijuana. La militarizzazione di alcune strade prevedeva l’organizzazione in turni dei pusher, la gestione comune della cassa (con un giro d’affari di 2.500 euro al giorno), e la presenza di vedette che lanciavano l’allarme quando notavano la presenza di occhi indiscreti.
Gli specialisti del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno evidenziato una disponibilità patrimoniale sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati da mazza. I giudici hanno accolto la ricostruzione in base alla quale i beni oggetto del sequestro sarebbero frutto del reimpiego dei soldi sporchi.
Sotto sequestro finiscono due villette e altrettanti terreni a Casteldaccia e quattro rapporti finanziari.
“Obiettivo fondamentale delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza – spiega il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo – è quello di sottrarre ai criminali ogni beneficio economico derivante dalle condotte delittuose, colpendo in particolare tutti i beni acquisiti nel tempo in assenza di redditi di origine lecita, con lo scopo di sterilizzare ogni arricchimento patrimoniale connesso al reato”.