Positiva al Covid e gravissima: la lotta di una mamma

Positiva al Covid e gravissima: la lotta di una mamma

Una giovane donna in condizioni gravissime. Ecco cosa è successo.

PALERMO- Questa storia somiglia a un miracolo in divenire, anche se c’è ancora un consistente margine di lotta. E’ la vicenda di una giovane mamma, gravissima, per via del Covid, non vaccinata che è passata dal baratro a una prospettiva di vita grazie ai medici che l’hanno curata e che la stanno curando. Sono le squadre fortissime della Terapia intensiva Covid dell’ospedale ‘Cervello’, della Terapia intensiva dell’Ismett e dell’Unità di Terapia intensiva respiratoria dell’ospedale Civico, più i colleghi dell’Ostetricia e dell’Unità di Terapia intensiva neonatale del ‘Cervello’.

Una mamma gravissima

La protagonista è una mamma di trentatré anni che arriva alla Terapia intensiva del ‘Cervello’, in condizioni gravissime. Lo sviluppo della malattia lascia poche speranze. Un passaggio in Ostetricia – siamo agli inizi di questo mese – affinché partorisca. Il bimbo nasce, viene ricoverato e tenuto sotto osservazione. La signora continua a peggiorare. Si decide di trasferirla all’Ismett. La collaborazione tra i due ospedali è continua.

Il passaggio in Ecmo

All’Ismett c’è l’Ecmo, cioè la macchina per la circolazione extracorporea di cui abbiamo già parlato. Può essere usata solo su pazienti con determinate caratteristiche. La giovane mamma viene dunque sottoposta all’Ecmo e si materializza una via d’uscita verso una salvezza che sembrava difficilissima. Migliora, viene poi staccata, ‘svezzata’, come si dice in gergo, e inviata all’Unità di Terapia intensiva dell’ospedale Civico, dove si trova attualmente.

Le condizioni della giovane mamma

Ancora non siamo al lieto fine certificato di questa storia. C’è da combattere e da vincere, in un letto che è un campo di battaglia, grazie all’abnegazione di un personale sanitario che non ha mai mollato, nonostante la stanchezza, dopo mesi di tragico bombardamento. Ma c’è, sì, quella strada intravista che prima non c’era per un abbraccio che sembrava quasi impossibile tra una madre e suo figlio.


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