Covid, Sicilia stretta tra i contagi e la sfiducia nei vaccini

Covid, Sicilia stretta tra i contagi e la ‘sfiducia’ nel vaccino

Un'altra giornata complicata, tra i casi che aumentano e il problema vaccini.

I contagi preoccupano e preoccupa anche la crescente sfiducia, in Sicilia, per il vaccino AstraZeneca, mentre le riflessioni su Johnson e Johnson rendono il quadro ancora più problematico. Al momento è così. La pandemia attraversa una fase cruciale. I passaggi successivi decideranno il senso di marcia verso altri mesi di angoscia o verso assaggi di normalità.

La situazione dei contagi

L’ultimo bollettino disponibile mentre scriviamo, quello del 13 aprile, conferma il trend drammatico dei giorni scorsi. QUI il dettaglio. La Sicilia è terza per numero di casi giornalieri per il secondo giorno consecutivo. Palermo, con il quadro più complicato, registra 514 nuovi positivi, Catania 321, Agrigento 141, Messina 113, Caltanissetta 81, Enna 65, Ragusa 54, Trapani 52, Siracusa 43. Nel frattempo le zone rosse aumentano. Canicattì e Favara si aggiungono a un elenco già nutrito.

Quei vaccini ‘in ghiaccio’

In un contesto così allarmante, si pensa che ci debba essere la corsa al vaccino, ma non sta accadendo, almeno guardando a uno specifico prodotto al centro della cronaca. Le prenotazioni sembra che vadano a rilento, dopo una fiammata iniziale. E poi centomila dosi di vaccino AstraZeneca sono ferme nei frigoriferi. Infatti, la Regione vuole organizzare un ‘Open Day’ di somministrazioni per il prossimo week-end, con la possibilità per gli over 60 di ricevere la dose anche senza prenotazioni. “Dobbiamo compiere uno sforzo corale in Sicilia per tornare a fare decollare la vaccinazione con AstraZeneca – dice il presidente Musumeci -. Concordo con le parole del capo della Protezione civile Curcio, non possiamo fare prevalere i timori, dimenticando il valore strategico della vaccinazione”. “Ho dato disposizioni all’assessorato della Salute – ha aggiunto Musumeci – di promuovere un’iniziativa straordinaria per un ‘open day’ in tutti gli hub e in tutte le principali sedi di vaccinazione. Venerdì, sabato e domenica, dalle 8 alle 22, si potranno vaccinare senza prenotazione tutti i cittadini nel target AstraZeneca (a partire da sessant’anni di età, ndr). Non è etico tenere bloccate quasi centomila dosi di questo vaccino perché non ci sono adeguate prenotazioni”.

Le somministrazioni in Sicilia

Cosa dice il report nazionale sui vaccini, aggiornato oggi alle sei della sera? Che la Sicilia ha somministrato 988.489 dosi su 1.193.875 consegnate per una percentuale del 82.8. La media nazionale è del 85,9 per cento. Un dato inferiore rispetto a quello fornito dalla Regione, successivamente, con un comunicato. Si legge in una nota: “Superato, in Sicilia, il milione di dosi di vaccino somministrate. Alle ore 20, secondo i dati forniti della task force per la vaccinazione della Regione Siciliana, sono 1.001.677 le inoculazioni complessivamente effettuate. In 683.753 hanno ricevuto la prima dose, 317.924 hanno completato il ciclo di vaccinazione ricevendo anche la seconda. In dettaglio, sono state somministrare complessivamente 758.534 dosi del siero Pfizer (454.681 le prime inoculazioni, 303.853 le seconde), 198.157 quelle di Moderna (184.430 le prime, 13.727 le seconde), 44.986 quelle di AstraZeneca (44.642 prime dosi, 344 richiami).  Questa la distribuzione delle somministrazioni complessive (prima e seconda dose) nelle singole province: 76.343 ad Agrigento; 49.089 a Caltanissetta; 217.366 a Catania; 40.288 a Enna; 134.466 a Messina; 260.083 a Palermo; 68.288 a Ragusa; 69.373 a Siracusa; 86.381 a Trapani.I dati sono in continuo aggiornamento, poiché i Centri vaccinali sono ancora in attività”.

“Caro Angelo…”

Ieri, abbiamo dato la tragica notizia della morte di Covid, a soli 52 anni, del professore Angelo Ferrante, reumatologo palermitano molto apprezzato. Il suo amico e collega, Francesco Vitale, gli ha dedicato una lettera lucida e commossa. Ecco la chiosa: “Oggi, 11 aprile 2021, ho rivisto Angelo in camera mortuaria ed ho rivissuto alcuni momenti passati insieme che voglio dedicare alla sua memoria, all’esempio di compostezza con cui ha affrontato un destino che non gli ha concesso, temporalmente, l’aiuto di una vaccinazione che avrebbe potuto salvarlo insieme con le altre centinaia di persone che ogni giorno muoiono di Covid nel nostro Paese, a monito perenne per tutti quelli che oggi si permettono di rifiutarla sulla base di opinioni personali non motivate razionalmente, che, nella situazione di emergenza sanitaria che ancora viviamo, suona offensivo per chi ha rischiato la vita o l’ha persa a causa di questo maledetto virus”.


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