CATANIA -Dovrebbero celebrare gli uomini illustri di Catania ma stanno cadendo letteralmente a pezzi. Sono i monumenti funerari custoditi all’interno del cimitero monumentale cittadino che, salvo qualche rarissima eccezione, sono in prevalenza danneggiati, sporchi e lasciati, comunque, in condizioni di degrado, tanto da costituire un vero e proprio pericolo per i visitatori. Come nel caso della tomba di Giuseppe De Felice, sindaco di Catania all’inizio del secolo scorso, dal tetto della quale, nei giorni scorsi, complici forse le abbondanti precipitazioni, si sono staccati pietre e calcinacci che, solo per puro caso non hanno colpito nessuno.
Un episodio, questo, che cozza un po’ rispetto a quanto annunciato dall’amministrazione guidata da Enzo Bianco che, sin da subito ha evidenziato la necessità di recuperare e restaurare l’importante patrimonio storico e immobiliare custodito all’interno del cimitero monumentale di Catania e che, in occasione della ricorrenza de I Defunti, ha annunciato la volontà di riqualificare il camposanto. “Durante una mia visita qualche tempo fa – aveva affermato Bianco – avevo trovato un cimitero in condizioni di grande degrado. Così ho disposto che si lavorasse alacremente per renderlo dignitoso. Ritengo che la civiltà di un popolo passi dal rispetto che riserva ai suoi morti e quindi mi impegno perché le manutenzioni, la pulizia e le migliorate condizioni di questo luogo sacro, diventino lo standard consueto per tutto l’anno e non soltanto per la ricorrenza del due novembre”.
All’epoca si parlò del rafforzamento del servizio di vigilanza e dalla possibilità di realizzazione di un impianto di cremazione, entrambi progetti di cui ancora non sembra esserci traccia. Nel frattempo, il cimitero – che è stato anche teatro di un efferato delitto – rimane in condizioni precarie, così come gli importanti monumenti del viale degli uomini illustri. Salvo forse la tomba di Giovanni Verga che, in occasione dell’anniversario della morte, non solo è stata ripulita, ma è stata anche “adottata” dal Comitato Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori), i cui rappresentanti si occuperanno periodicamente di curarla. E il povero ex sindaco De Felice? Per il suo sepolcro nessun genitore adottivo, ma solo le cure dell’amministrazione comunale, alle prese, e non è certo un segreto, con ristrettezze economiche.
Eppure, è stato lo stesso assessore ai Saperi del Comune di Catania, Orazio Licandro, sempre durante la cerimonia per i Defunti, aveva assicurato una “rivoluzione” positiva per le magnifiche tombe dei concittadini illustri. “E’ finito – ha detto Licandro – il tempo dell’abbandono e dell’incuria. Catania deve onorare perennemente i suoi figli più illustri, a cominciare da Giovanni Verga, che insieme a tanti altri artisti, letterati, musicisti – da Capuana a De Roberto, da Bellini a Rapisardi o a Gandolfo- ha proiettato la città sulla scena della cultura internazionale, europea e mondiale. Non possiamo non preservare, rafforzandolo e consolidandolo, quel patrimonio straordinario che è la memoria, la storia della nostra città”.
In ogni caso, dall’amministrazione assicurano un pronto intervento. “Non appena ricevuta la segnalazione – ci dicono da Palazzo degli Elefanti – abbiamo provveduto a posizionare due transenne per impedire l’accesso al monumento di De Felice. Sin dall’insediamento dell’amministrazione Bianco – proseguono – abbiamo lavorato per rendere migliore il cimitero, asfaltando la strada per accedervi epredisponendo interventi anche sui monumenti funerari, in base alle risorse disponibili”. Nello specifico, le manutenzioni avrebbero dovuto occuparsi della tomba di De Felice, molto maestosa e con parecchie criticità, “ma la scelta – continuano dal Comune – di fronte ad altre priorità come i sistemi idrici e gli accessi, è stata quella di rimandare. E’ chiaro – concludono – che con il distacco dell’intonaco sarà accelerata la procedura dui messa in sicurezza e manutenzione e si procederà con il restauro”.