Dehors, strisce blu e multe dei vigili| Nuovo "caso" a Palazzo delle Aquile - Live Sicilia

Dehors, strisce blu e multe dei vigili| Nuovo “caso” a Palazzo delle Aquile

Attività produttive e Traffico tardano a dare le autorizzazioni e la Municipale eleva le multe, come nel caso de "Il Marchese". Marano: "Proviamo a dare risposte". Ma è un coro di critiche.

la polemica
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Tony Sala

PALERMO – L’occupazione di suolo pubblico con sedie e tavolini sulle strisce blu, almeno a Palermo, rischia di essere più complicata del previsto ma soprattutto finisce al centro della polemica. Nonostante un regolamento approvato a inizio settembre dello scorso anno, infatti, l’amministrazione comunale deve ancora fare i conti con più di una lentezza: una situazione poco chiara per la quale è necessario l’intervento del Segretario generale, per non parlare delle multe elevate dalla Polizia municipale a chi attende una risposta dagli uffici.

Il regolamento per i dehors prevede infatti la possibilità di installarli anche sulle strisce per il parcheggio a pagamento, Amat o Apcoa, ma nel rispetto dei contratti con le società e soprattutto dietro compensazione, ovvero nuove strisce blu da collocare altrove, per un periodo sperimentale di tre anni fuori dal centro storico e dalle Ztl. Le norme transitorie, inoltre, specificano che chi aveva già una concessione, per esempio per un gazebo, aveva 4 mesi per adeguarsi, quindi smontare il gazebo e piazzare sedie e tavoli, oppure se la concessione era scaduta 60 giorni per presentare una comunicazione di prosecuzione dell’attività. Una clausola, questa, voluta dal consiglio comunale per evitare che chi aveva un gazebo dovesse fermarsi in attesa di un via libera del Comune.

Ma le cose, in realtà, vanno diversamente come sa bene Giovanni Giannusa, titolare del bar “Il Marchese” di via Marchese Ugo. Una caffetteria che occupa 32 metri quadrati di strisce blu e che ha presentato l’11 novembre l’istanza alle Attività produttive. Il 13 febbraio via Ugo La Malfa ha chiesto all’ufficio Traffico l’emissione di un’ordinanza per autorizzare l’occupazione delle strisce blu, necessaria per concedere l’autorizzazione, e il 27 ha scritto alla ditta per chiedere 45 euro per l’istruttoria e il sopralluogo dell’ufficio Traffico entro 30 giorni. Tutto normale, a parte i tempi lunghi, se non fosse che il 4 marzo i vigili si sono presentati al bar. “Mi hanno chiesto l’autorizzazione, che però ancora aspetto dal Comune – racconta Giannusa – ho mostrato loro il regolamento con le norme transitorie, ma non hanno voluto sentire ragioni. Mi hanno multato per 168 euro e tra una decina di giorni torneranno e, in quel caso, scatterà anche la chiusura dei cinque giorni. Qui rischio di chiudere l’attività, ho cinque dipendenti che rischiano il posto: ho buttato un gazebo da 20mila euro senza riuscire ad ammortizzarlo in tre anni, ora ne ho spesi altri 10mila per i dehors”.

La multa, almeno, non la pagherà Giannusa visto che lo ha già fatto il vice capogruppo del Mov139 Tony Sala: “L’amministrazione deve dare risposte certe ai commercianti, perché in caso di ritardi è anche costretta a rimborsare fino a 30 euro al giorno – dice Sala – vanno applicati i regolamenti, così come votati in consiglio comunale”. I vigili, dal canto loro, si dicono con le mani legate: seppur inviati dalla stessa amministrazione per verificare il rispetto del regolamento, senza autorizzazione devono elevare la multa visto che il regolamento, da solo, non basta.

“Questa è un’amministrazione che vive solo per badare a Gesip e Rap, gli altri possono morire – attacca il presidente di Confargianato Nunzio Reina – è inammissibile che un’impresa non sappia prima le norme per fare impresa. A Palermo ormai il motto è ‘vincere facile’: gli abusivi fanno quello che vogliono, anche se c’è stato un miglioramento, mentre i regolari sono lasciati allo sbando. Perché gli uffici non attuano le regole? Cambiano ogni giorno, è ora di fare chiarezza per il bene di tutti. Le imprese vanno salvaguardate, non sappiamo che farcene della solidarietà: vogliamo fatti concreti”.

Ma il problema non si limita al singolo caso. Il 27 febbraio il Segretario Fabrizio Dall’Acqua ha infatti scritto agli uffici interessati per dire che le richieste di occupazioni di suolo pubblico possono essere accolte “solo ove sia possibile individuare altre zone di stallo da adibire allo scopo cui sono preordinate, ossia la sosta e non l’installazione di dehors”. E lunedì il Segretario ha convocato gli uffici, e invitato gli assessori, per capire come dipanare la matassa. Non è un mistero, infatti, che fra il Traffico e le Attività produttive ci sia qualche problema di “comunicazione”: “Le istanze – dicono dall’assessorato alla Mobilità – ci sono arrivate una decina di giorni fa ma erano incomplete, gli uffici non possono ancora esaminarle perché gli utenti devono integrare l’istruttoria. Non possono essere nemmeno assegnate”.

Inoltre c’è la nota del Segretario che dice a chiare lettere che sulle strisce blu i dehors non possono starci, a meno di una compensazione non economica. Per le vecchie concessioni il problema non dovrebbe porsi (anche se dagli uffici della Mobilità negano che la compensazione sia mai stata effettuata e non hanno ancora emanato le ordinanze), ma per quelle nuove la trafila è lunga: bisogna individuare i nuovi stalli, stabilire le tariffe, passare da giunta e consiglio e avere il via libera dell’azienda privata. Insomma, le nuove autorizzazioni rischiano di non vedere la luce.

“Abbiamo salvaguardato chi aveva già le ordinanze per l’occupazione, poi c’è un regime diverso per chi le richiede per la prima volta e lunedì faremo una verifica – dice l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano – noi siamo quotidianamente impegnati nel rispondere alle esigenze di legalità, trasparenza e attrattività del territorio. E’ un processo in cui l’avvio dell’informatizzazione e delle norme anticorruzione richiede purtroppo dei tempi che non sempre corrispondono alle esigenze di ripresa del territorio. L’amministrazione è consapevole che i soggetti economici hanno bisogno di risposte veloci ed efficienti e si sta adoperando affinché, in tempi brevi, si possa ottemperare al meglio”. “Bisogna sedersi a un tavolo con tutti i dirigenti e il consiglio comunale e, se serve che venga integrata la delibera per qualche dimenticanza, daremo il nostro contributo – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – credo che in quella delibera vi siano delle mancanze che vanno colmate. Errori che hanno generato ingiustizie fra i commercianti, come quelli che hanno smontato i gazebo quando il Comune glielo impose”.

“E’ da settimane che proviamo a venire a capo di tutte le pratiche per l’occupazione di suolo pubblico sospese – dice il presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi (Idv) – abbiamo ascoltato i dirigenti e gli assessori competenti e abbiamo provato a spiegare le motivazioni che hanno portato all’approvazione del regolamento dehors, il cui intendimento era di agevolare in particolare chi aveva già autorizzazioni di suolo pubblico. Non è possibile che la burocrazia blocchi le autorizzazioni e non permetta ai commercianti di svolgere serenamente il proprio lavoro. Auspico che la riunione indetta dal Segretario generale ponga fine a questo stillicidio”.

 


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