Dia, sequestro da 3 milioni di euro | ai danni di Nunzio Salafia - Live Sicilia

Dia, sequestro da 3 milioni di euro | ai danni di Nunzio Salafia

L'indagato è ritenuto elemento di spicco del clan mafioso “Aparo-Nardo-Trigila” operante nelle zone di Siracusa e comuni limitrofi.

Il sequestro operato dalla Dia

Il sequestro operato dalla Dia

CATANIA. La sezione penale del Tribunale di Siracusa su input della Direzione Investigativa Antimafia, ha disposto il sequestro ai fini dell’eventuale confisca dei beni riconducibili a Nunzio Salafia, ritenuto elemento di spicco del clan mafioso “Aparo-Nardo-Trigila” operante nelle zone di Siracusa e comuni limitrofi. Nunzio Salafia sarebbe uno degli storici esponenti della famiglia mafiosa Aparo di Siracusa, alleata alle famiglie Nardo-Trigila-Santa Panagia, gruppi mafiosi di cui il destinatario del provvedimento ha cercato di ricondurre ad unità contro il gruppo malavitoso siracusano storicamente contrastante, denominato “Bottaro-Attanasio”. Salafia, annovera diverse condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati contro il patrimonio, sequestro di persona ed estorsione. I beni sequestrati ammonterebbero a circa 3 milioni di euro.

Dall’attività di indagini di natura patrimoniale sono stati rilevati stretti rapporti imprenditoriali tra l’indagato, il figlio Giovanni e l’imprenditore Santo Gionfriddo, quest’ultimo incaricato di effettuare lavori sui cantieri edili, in precedenza acquisiti illecitamente da Nunzio Salafia, che avrebbe imposto l’intervento manuale di “propri” uomini sia nelle forniture di materiali che nell’esecuzione delle opere. Il ruolo di prestanome di Santo Gionfriddo e dell’indagato sarebbe stato comprovato da diverse intercettazioni telefoniche svolte da numerosi organismi di polizia. Sono state individuate società e diversi cespiti patrimoniali che, benché formalmente intestati a prossimi congiunti dei predetti, erano riconducibili alla loro effettiva disponibilità.

Scrive la Dia: “Gli accertamenti patrimoniali eseguiti hanno evidenziato forti profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di un’illecita acquisizione patrimoniale derivante dalle attività delittuose connesse all’organico e prolungato inserimento del SALAFIA nella citata organizzazione delinquenziale.

In particolare, sono stati sottoposti a sequestro due terreni, una villa, tre imprese esercenti l’attività edile, due ditte individuali svolgenti rispettivamente l’attività di panificazione e profumeria nonché diversi rapporti bancari e finanziari”.


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