CATANIA – Una conferenza stampa per parlare di risultati raggiunti in alcuni Comuni, ma anche dei passi necessari perché anche chi è fermio al palo possa crescere in termini di percentuale. E di conseguenza di rispetto per l’ambiente e per le future generazioni. Si è tenuta nel pomeriggio a palazzo Esa, “La Sicilia che Ricicla”, occasione per presentate il calendario realizzato dal giovane imprenditore Gero La Rocca, ma soprattutto per raccontare i case history che dimostrano come anche in Sicilia sia possibile non solo differenziare, ma anche raggiungere livelli di raccolta superiori e di gran lunga alla percentuale del 65% imposta dalla legge.
Zafferana, Belpasso, Misterbianco, ma anche Mascalucia, San Michele di Ganzaria, nel Catanese, e ancora altre realtà come Marsala, Alcamo, Gela: tutte stanno registrando incrementi significativi. Qualcuno, come ad esempio San Michele di Ganzaria, è arrivato addirittura a superare la quota dell’80%. “L’impulso occorre che lo diano i Comuni chwe decidono i sistemi di raccolta – torna a ribadire Salvo Cocina, commissario regionale per la raccolta differenziata che, già tempo fa aveva chiesto agli Enti locali di attivarsi per consentire l’aumento della raccolta differenziata e la conseguente diminuzione dei costi di discarica. Qui in Sicilia – continua – molti enti hanno superato la soglia del 50 per cento. Quindi si può fare”.
I problemi maggiori si registrerebbero soprattutto nelle grandi realtà Palermo Catania e Messina. Nella città etnea, per Cocina, il problema sarebbe tutto lì: la mancanza di porta a porta, oltre che il ritardo nell’avvio del nuovo appalto, che costringe a continue proroghe di quello attuale, non considerato vantaggioso. “Si cresce anche per le ordinanza emesse dal presidente della Regione – aggiunge Cocina – ma occorre che nelle grandi città, ancora ferme al palo, vi sia una spinta in più”.
Anche perché la raccolta differenziata è vantaggiosa anche in termini economici, e non solo per l’ambiente. Come ha affermato Massimo Di Molfetta, responsabile comunicazione Corepla, il consorzio che si occupa della raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica. “Nel 2016 – afferma – il consorzio ha riconosciuto circa 5 milioni ai Comuni e ai soggetti convenzionati, per il conferimento della plastica, in funzione della quantità e della qualità. Il Corepla – aggiunge – supporterà tutti i Comuni in termini di comunicazione e per i progetti scolastici”. Che aumenterebbero, sottolinea ancora Cocina, fino a 20 milioni per tutta la Sicilia, oltre alle economie dovute al mancato conferimento in discarica, circa altri 10 milioni. Insomma, differenziare conviene.
Intanto, però, a Catania il bando è andato deserto. “Forse questo è dovuto ai requisiti richiesti troppo stretti, che limitano la partecipazione – spiega il commissario – oppure il vantaggio per le grandi imprese cui è rivolto, non è tale da partecipare”.