“Diventerà Bellissima sta crescendo | Sarà la nuova casa del centrodestra” - Live Sicilia

“Diventerà Bellissima sta crescendo | Sarà la nuova casa del centrodestra”

Raffaele Stancanelli: "Lavoriamo a una confederazione che accolga anche popolari, autonomisti e riformisti. Saremo pronti per le Europee".

“Diventerà Bellissima deve trasformarsi nella nuova casa del centrodestra siciliano”. Raffaele Stancanelli fino a pochi mesi fa era il coordinatore regionale del Movimento fondato da Nello Musumeci, dopo esserne stato uno dei dirigenti politici più impegnati nella costruzione del progetto. Poi le dimissioni in seguito all’elezione al Senato, così come prevede lo Statuto della forza politica nata in occasione delle elezioni regionali: “Adesso però guardiamo alle Europee: deve iniziare una nuova fase”

In che senso? Qual è il nuovo progetto di Diventerà Bellissima?

“Il Movimento era nato per raccogliere attorno alla candidatura di Nello Musumeci alle Regionali uomini, associazioni, elettori che non fossero esclusivamente di destra. E l’obiettivo l’abbiamo centrato, coinvolgendo liste civiche, riformisti, moderati. Adesso bisogna compiere un ulteriore passo”.

Quale sarebbe?

“L’esperienza fatta con Diventerà Bellissima deve essere calata nel nuovo scenario politico, quello venuto fuori dalle elezioni del 4 marzo”.

In particolare a cosa si riferisce? Qual è, secondo lei, il dato più evidente emerso dalle ultime Politiche?

“Certamente il fatto che in Sicilia il centrodestra nella sua accezione antica ha dimostrato di avere un mare di elettori, ma anche di non essere in grado oggi di vincere, visto che non è riuscito a conquistare nemmeno un collegio”.

E quindi? Quale può essere la soluzione per un centrodestra in difficoltà?

“Proprio l’esempio di Diventerà Bellissima che adesso deve proporsi come la nuova casa del centrodestra, in grado di aprire a tutta la politica siciliana”.

A chi in particolare?

“Guardi, noi dobbiamo parlare a tutti: ai popolari, agli autonomisti, ai riformisti. Questo progetto deve rappresentare una vera novità. Penso a una confederazione che aggreghi tutti gli elettori e gli esponenti del centrodestra che non hanno un chiaro riferimento nell’attuale scenario politico”.

Lo scenario politico, però, a guardare bene oggi è piuttosto instabile, specie in Sicilia. Mentre infatti lo stesso Musumeci e altri esponenti di Diventerà Bellissima sembrano auspicare un dialogo con la Lega di Salvini, il coordinatore del più grande partito della coalizione dà dello “stronzo” al Ministro. Come si risolve questo rebus politico?

“Intanto, lasciando fuori da queste questioni il governo regionale di Nello Musumeci. Del resto, le questioni che sono state oggetto delle polemiche sono spesso marginali rispetto alla gestione della Regione. Poi, credo sia normale che ciascuno abbia la propria sensibilità: siamo una coalizione proprio per questo motivo. Penso al tema dell’immigrazione: la mia impostazione è quella di un uomo di destra secondo cui è fondamentale il rispetto delle regole. Ma rispetto chi non ha la mia stessa idea”.

La Lega, dicevamo. I rapporti col Carroccio sembrano però minare la solidità della stessa coalizione.

“Non ne vedo il motivo. La Lega è stata per tanti anni una delle forze politiche che hanno composto il centrodestra così come lo abbiamo conosciuto”.

La “confederazione” di cui parla, questa nuova formula politica, allora comprenderà anche la Lega?

“No, non credo. La Lega ha dimostrato di avere certamente un voto di opinione molto forte, anche in Sicilia, ma manca del radicamento nel territorio”.

E allora, torno a chiederle, chi pensa che possa far parte di questa nuova creatura politica?

“Prenda ad esempio la situazione di oggi all’Ars. Ecco, noi ci rivolgeremo esclusivamente alle forze politiche interne alla maggioranza, per verificare se intendono prendere parte a questo progetto. Con l’obiettivo ovviamente di consolidare il governo di Nello Musumeci”.

Ma se vi rivolgete agli stessi partiti che attualmente sono in maggioranza, quale sarà il vantaggio? Alla fine i numeri saranno sempre quelli: e oggi non sono sufficienti per garantire al governatore una maggioranza solida.

“I vantaggi ci sono, eccome: un progetto politico più grande e inclusivo come quello che pensiamo di mettere in campo aiuterà anche i singoli deputati a sentirsi parte di una prospettiva politica che vada al di là delle singole votazioni in Assemblea regionale, che vada oltre il quotidiano e guardi avanti”.

In questo caso, ovviamente, Forza Italia resterebbe per conto proprio. State provando a togliere parlamentari anche a loro?

“Forza Italia ha già una sua rappresentanza e un suo radicamento. Io sono in ottimi rapporti col coordinatore Miccichè e non intendiamo fare concorrenza a nessuno. Ma abbiamo il diritto di progettare qualcosa, di indicare una nuova prospettiva politica”.

Quando pensate di sperimentare concretamente questa nuova formula?

“Penso che già entro settembre o ottobre il progetto deve essere chiaro e definito. Poi, ovviamente, ci sarà il banco di prova delle Europee”.

Dove voi quindi pensate di presentarvi con una vostra lista…

“… noi dobbiamo innanzitutto mettere in campo un progetto credibile e dobbiamo far comprendere all’elettorato che c’è una nuova casa per il centrodestra”.

Una parte del centrodestra, però, oggi a Roma governa col Movimento cinque stelle. Che idea ha dei grillini? Pensa che sia necessario, per voi, dialogare anche con loro?

“Io avevo previsto da molto tempo la grande crescita del Movimento. Il voto alle ultime politiche è stata la risposta del popolo al disastro compiuto dalla stessa classe politica. Da parlamentare, però, devo dire che non ne stanno azzeccando molte. Penso ad esempio al decreto dignità che produrrà disastri. Mentre su altre cose mi hanno convinto, come ad esempio i provvedimenti nei confronti delle ludopatie”.

Lei dice che quel voto è frutto dei disastri compiuti dalla politica. Non avverte però il rischio che il nuovo “contenitore” di Diventerà Bellissima ne possa riproporre diversi tra i protagonisti di quelle stagioni politiche?

“Ovviamente farà parte della nuova confederazione chi è politicamente credibile. Poi, credo che siano tanti i dirigenti capaci all’interno del centrodestra. Ciascuno di loro ci metterà la faccia. E poi, come detto, l’obiettivo è quello di allargare ulteriormente il partito, creare classe dirigente”.

Torniamo all’Ars e al Movimento cinque stelle: lei ritiene che Musumeci debba avviare un dialogo in Sicilia con i grillini? Aprire insomma alle opposizioni per puntellare quella maggioranza debole di cui si parlava prima?

“Bisogna solo capire cosa si intenda per apertura: Musumeci ha sempre detto di essere pronto in Aula ad ascoltare le opposizioni. Se il Movimento cinque stelle, ma anche il Pd proponesse qualcosa che per il governatore può essere utile alla collettività, Nello sarà il primo a votare a favore”.

Tutto qui? Pochi giorni fa, proprio a LiveSicilia Giancarlo Cancelleri diceva, in sintesi, che Musumeci è circondato da politici poco affidabili e che i grillini sarebbero pronti a discutere con lui davanti a un ‘foglio bianco’ da riempire insieme, ma prima il governatore dovrebbe ‘scaricare’ Forza Italia. Secondo lei, Musumeci lo farà mai?

“Intanto credo che Cancelleri, invece di giudicare le persone, dovrebbe limitarsi a giudicare l’operato del governo, le cose fatte. Per il resto, non penso che Musumeci farà mai alcun ribaltone: lui è pronto a discutere con tutti, ma non romperà mai la sua maggioranza”.

E intanto, però, si lavora alla “fase due” di Diventerà Bellissima.

“Sì, dobbiamo crescere, allargarci e consolidarci. E credo che l’idea sia quella giusta”.


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