Dolore per Cinzia e quei dubbi sul vaccino: "Lo farei domani"

Dolore per Cinzia e quei dubbi sul vaccino: “Lo farei domani”

Commenti

    La tragedia che ha colpito questa giovane donna purtroppo non è isolata. Sono diverse le vittime che possono essere collegate a questo vaccino. A chi insiste nel difendere AstraZeneca dico che quelle vittime meritano rispetto ci sono famiglie distrutte e non possono essere liquidati con la solita litania ” i vantaggi superano i rischi” Quelle persone hanno perso la vita, non sono numeri statistici non sono “effetti collaterali” di un vaccino sicuro. Chi minimizza chi insiste sulla bontà di questo vaccino lo fa perché non è stato colpito da queste tragedie. Personalmente mai farò AstraZeneca anche se fosse la mia unica scelta lascio il mio posto ai cervelloni che lo esaltano.

    Non usiamo la retorica anche davanti alla morte.

    Se su 20 milioni di vaccinati AstraZeneca in Gran Bretagna ci scappa il morto, o dieci morti, con cinismo, con fatalità o come meglio vi pare, possiamo pensare a normale effetto collaterale. Ma se in Sicilia su qualche migliaia di vaccinati AstraZeneca, tre o quattro, per continuare con cinismo, ci sono rimasti, non possiamo dire che almeno statisticamente il fatto sia una quisquilia. O no?
    Il prof Cascio ammette che vaccinandosi con AstraZeneca “avrebbe il pensiero”. Che qualche dubbio il prof. Cascio possa avercelo mi pare apprezzabile sia sul piano scientifico che su quello umano. Diffidare da chi, medico, semplicemente afferma anche io andrei a fare il vaccino AstraZeneca. Soprattutto se si è già vaccinato con altro prodotto.

    Guardacaso il vaccino che porta queste gravi complicanze è pure quello che costa di meno (€1,78)…, purà causalità? ,non credo proprio….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI