Damasco, foto d'archivio
DAMASCO – La guerra in Siria non si ferma: stamattina due autobombe hanno ucciso almeno venti soldati nella zona di Deera. A riferirlo è stato l’Ondus, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria: le due autobombe sarebbero esplose a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, piazzate nei pressi di un club per ufficiali dell’esercito.
L’attentato è stato confermato anche dall’agenzia governativa Sana, che ha dichiarato che le due bombe hanno provocato sia vittime che danni materiali. Al momento un velo di mistero copre il luogo dell’attentato: fonti dell’opposizione smentiscono che le auto siano state piazzate vicino il club dell’esercito, affermando invece che si trovassero nei pressi di un posto di blocco.
Dopo il tentato assalto di qualche giorno fa al palazzo presidenziale di Bashar Al Assad, i ribelli non vedono vie di uscita e intanto lo spargimento di sangue continua: la guerra civile siriana è costata la vita a più di trentaseimila persone e conta circa un milione di sfollati e più di duecentomila profughi.
