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Tutti i candidati in corsa

L'attesa delle preferenze
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Gli scranni del Parlamento europeo 2009 targati Sicilia e Sardegna sono 8 su 736. Alla conquista di una delle poltrone spettanti al collegio Italia insulare ambiscono in totale 88 candidati, di cui appena 31 donne, distribuiti su 11 liste. Gli elettori chiamati al voto, in questo fine settimana, sono complessivamente 5.708.310, di cui 4.298.199 in Sicilia ed appena 1.410.111 in Sardegna. Ma si prevede che soltanto la metà di essi vada effettivamente alle urne.
Ad accaparrarsi il maggior numero di seggi dovrebbe essere il Popolo delle Libertà che, nonostante le feroci spaccature interne tra correnti, qui punta ad ottenere almeno tre europarlamentari. Ambizioso l’obiettivo dichiarato: superare il 50% dei consensi. Primato che permetterebbe agli ex azzurri di dettare l’agenda politica nell’isola.
Per questo, oltre al capolista Silvio Berlusconi, il Pdl schiera i propri maggiorenti: l’assessore regionale Michele Cimino, uomo forte del sottosegretario Gianfranco Micciché; il manager dell’Asl di Palermo, Salvatore Iacolino, sostenuto dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e dal presidente del Senato, Renato Schifani; il docente universitario nonché ex responsabile dell’assessorato Agricoltura, Giovanni La Via, sul quale farà confluire le preferenze il coordinatore regionale del partito, Giuseppe Castiglione. Per l’area di provenienza An, invece, il candidato prescelto è l’ex senatore Nino Strano, catanese, assurto agli onori della cronaca per il plateale gesto di esultanza a base di fette di mortadella tra i banchi parlamentari al momento della caduta del governo Prodi. In lista anche un altro big, Sebastiano Sanzarello, e due donne, l’europarlamentare uscente sarda Maddalena Calia e Francesca Masci.
Le previsioni danno agli alleati dell’Udc un solo posto a Strasburgo. Capolista-civetta è il segretario regionale, Saverio Romano, che in caso di elezioni dovrebbe rinunciare al posto. Tra i favoriti degli scudocrociati il capogruppo al Senato, il messinese Giuseppe Naro, che si misurerà con Antonello Antinoro, ex assessore regionale ai Beni culturali, recordman da 30mila preferenze sul cui capo pende un’indagine per voto di scambio, e da Pippo Gianni, siracusano, ex assessore all’Industria. Tre le quote rosa in lista, Maria Grazia Brandara, cuffariana, sindaco di Naro, Luisa Lantieri, dirigente ennese e Concetta Vindigli, presidente della Provincia di Ragusa, oltre al sardo Gian Benedetto Melis.
In casa dell’Mpa nessun test interno, la priorità è superare lo sbarramento del 4 per cento e conquistare un seggio europeo. Per questo, la lista dell’Autonomia, alla quale aderiscono anche La Destra, il Partito dei Pensionati e l’Alleanza di Centro, si apre in rigoroso ordine alfabetico con il consigliere regionale sardo Franco Cuccureddu.
Il capo dell’Mpa, Raffaele Lombardo, risulta candidato nonostante sia presidente della Regione, così come l’assessore regionale alla Cooperazione, Roberto Di Mauro, ed il deputato nazionale Carmelo Lo Monte.
Importante, in termini di preferenze, anche il contributo dell’ex presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, e del parlamentare regionale Francesco Musotto, approdato all’Mpa dal Pdl. In lista una sola donna, l’europarlamentare uscente Eleonora Lo Curto, ed il sindaco di Salemi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Spera di confermare gli attuali due seggi il Partito democratico che, con una previsione percentuale attestata tra il 15 ed 21 per cento, rischia di fare un passo indietro. Capolista indipendente del Pd è Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia ed ex deputato regionale che nel 2006 sfidò Salvatore Cuffaro alla presidenza della Regione. Alla stessa area e fuori dalle logiche di partito, si rivolge anche un altro candidato antimafia, il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, approdato ai democratici dal Pdci. Conta sui voti provenienti dal mondo sindacale Italo Tripi, ex segretario regionale della Cgil, mentre l’area cattolica dovrebbe confluire sul deputato regionale catanese Giovanni Barbagallo. Oltre alla Borsellino ci sono altre tre donne in lista, la nuorese Francesca Barracciu, la messinese Maria Flavia Timbro e Mariolina Bono oltre al sassarese Bruno Dettori.
Buoni i sondaggi per la lista Italia dei valori che aspira a conquistare un seggio in Europa. Oltre al leader nazionale, Antonio Di Pietro, sono schierati l’ex sindaco di Palermo e parlamentare nazionale Leoluca Orlando, e l’ex magistrato calabrese Luigi De Magistris. Tutti, se eletti, potrebbero cedere il posto al più votato tra il presidente della Provincia di Caltanissetta uscente, Salvatore Messana, transitato ad Idv dal Pd, l’ex assessore comunale di Palermo, Emilio Arcuri, Sonia Alfano, dirigente regionale e figlia del giornalista barcellonese assassinato da Cosa Nostra, la studentessa Paola Colarenne, ed il sardo Gianmaria Uggias.
Le restanti sei liste, a meno di clamorose sorprese, non dovrebbero riuscire ad ottenere alcun seggio, sia per lo sbarramento al 4 per cento che per il meccanismo elettorale che, in Sicilia, sembra destinato a non riservare attribuzione di seggi alle forze minori neppure con il conteggio dei resti. Le liste dichiaratamente di sinistra sono due: Rifondazione comunista e Partito dei Comunisti italiani; Sinistra e libertà. La prima schiera come capolista l’astrofisica Margherita Hack seguita dall’aeuroparlamentare uscente palermitano Giusto Catania oltre che da Anna Maria Brunetto, Alessandro Corona, Renata Governali, Pierpaolo Montalto, Gaetana Russo, Laura Stochino.
Si apre con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, la lista Sinistra e libertà, che in Sicilia candida anche il giornalista Claudio Fava, europarlamentare usciente, oltre che Angela Borghero, Luigi Cogodi, Maria Pia Erice, Rosario Gallo, Maria Garofalo, Maurizio Rella.
Una la lista nell’area di estrema destra: Fiamma tricolore che candida Francesco Nicola Condorelli Caff, Ignazio Etzi, Alfio Pippo Scuto, Ludovica Maria Fabrizio, Antonino Cantali, Gaspare Basone, Eugenio Barraco, Salvatrice Barone.
Sfida solitaria, infine, per la Lista Emma Bonino (Marco Pannella, Emma Bonino, Antonella Casu, Aldo Loris Rossi, Maria Isabella Uggioni, Gianmarco Ciccarelli, Donatella Corleo, Roberto Cicciomessere); Lega Nord (Umberto Bossi, Matteo Briganti, Angela Maraventano, Mauro Morlè, Massimiliano Piu, Orsola Porretto, Maria Grazia Floris, Caterina Mendolia); e Liberal democratici (Daniela Melchiorre, Giovanni Pietro Porcheddu, Mario Giuseppe Capasso, Giuseppe Carrus, Franco Paolo Roberto Corpino, Giuseppe Mancuso, Paolino Maiolino, Beatrice Paparella).


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