Il M5s e il giallo del seggio vuoto | Proclamato un senatore in meno - Live Sicilia

Il M5s e il giallo del seggio vuoto | Proclamato un senatore in meno

I grillini avevano più eletti che candidati. La questione ingarbugliata sarà risolta dalla giunta delle elezioni di Palazzo Madama.

ELEZIONI POLITICHE
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PALERMO – O del M5S o di nessun altro: e il seggio conteso al Senato restò vuoto. L’ufficio elettorale presso la Corte d’Appello di Palermo, nella tarda serata di ieri, ha proclamato gli eletti in Sicilia e nell’elenco inviato alla Corte di Cassazione di Roma, dove risiede l’ufficio elettorale centrale, i senatori siciliani sono 24 anziché 25. Deciderà semmai la giunta delle elezioni del Senato, in autodichia, se riempire il vuoto e come. Il busillis, come si ricorderà, riguardava una anomalia della legge elettorale evidenziata dal boom grillino.

Avendo preso più voti rispetto al numero di candidati, al M5S toccavano 17 dei 25 seggi da senatore in Sicilia (9 all’uninominale, 8 al proporzionale). Ma la 17esima grillina, Nunzia Catalfo, presente nel listino proporzionale del collegio Sicilia 2, è stata eletta anche nell’uninominale e così il seggio avrebbe dovuto essere riassegnato. Ma anche volendo, nel listino proporzionale dell’altro collegio (Sicilia 1) erano già stati eletti tutti e quattro i suoi compagni di partito.

Attingere a collegi vicini, ossia fuori dalla Regione, non è possibile perché per dettato costituzionale il Senato viene eletto su base regionale, e così gli uffici della Corte d’Appello di Palermo hanno deciso di lasciare un seggio vuoto. Eludendo, tra l’altro, le aspirazioni di chi rivendicava quel seggio da altri partiti (come il senatore uscente Bruno Alicata di Forza Italia, secondo nel listino proporzionale Sicilia 2) in nome della legge costituzionale che prevede per la Sicilia il numero di 25 rappresentanti a Palazzo Madama.

“L’ufficio – hanno spiegato dall’ufficio elettorale presso la Corte d’Appello di Palermo – esperiti tutti i possibili percorsi che la legge prevede, ha ritenuto di non assegnare il seggio e di trasmettere la questione alla giunta delle elezioni al Senato perché se ne faccia carico in sede di autodichia”. L’”autodichia” è la particolare prerogativa giuridica dei due rami del Parlamento di risolvere, attraverso un organismo giurisdizionale interno, le controversie insorte con i propri dipendenti. “Questo problema delle eccedenze – spiegano ancora dall’ufficio circoscrizionale palermitano -, per la Camera è risolvibile per un meccanismo previsto dalla legge elettorale che dà la possibilità per gli uffici circoscrizionali di ridistribuire, a secondo dei migliori resti, in altri collegi, anche in altra regione. Per il Senato la legge stessa esclude l’applicazione di questo meccanismo. La legge – concludono dall’ufficio – dice anche che prevale l’elezione nell’uninominale, perciò automaticamente nel proporzionale rimane un posto vuoto perché non ci sono più candidati in lista”.


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