Emergenza abitativa, Berretta: |“Servono politiche per la casa” - Live Sicilia

Emergenza abitativa, Berretta: |“Servono politiche per la casa”

Emergenza casa e social housing. Berretta: “L’idea della città si fa attraverso il confronto, i luoghi istituzionali non sono sufficienti, bisogna coinvolgere tutta la cittadinanza”

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CATANIA – Nessuna agenda politica può prescindere dal tema della casa. Housing sociale, legalità nella gestione del patrimonio pubblico e diritto alla casa sono alcuni dei temi che “Io Cambio Catania” ha affrontato durante un incontro dal titolo emblematico: “emergenza casa e social housing”. All’incontro, moderato dall’architetta Chiara Rizzica, hanno preso parte Giusi Milazzo, segretario provinciale del sindacato degli inquilini Sunia, Nicola Colombrita, presidente Ance Catania, Alfio Zappalà, architetto ed esperto in Social housing e Giuseppe Berretta, parlamentare Pd.

A fronte di un disagio abitativo certificato, di una crisi economica che ha ridisegnato la soglia di povertà e scalfito l’esistenza stessa di un ceto medio, un nuovo modello di aggregazione sociale fatto di relazioni umane significative è auspicabile e in parte legato al ruolo che l’housing sociale può svolgere. Sinergia tra pubblico e privato, costi contenuti, affitti calmierati ma soprattutto quartieri ricchi di servizi, l’architetto Zappalà ha introdotto il tema del social housing dicendo che “a differenza dei quartieri emarginati o dell’edilizia delle vecchie cooperative siamo di fronte a un salto di qualità perché si pensa alle case e contemporaneamente ai servizi”. L’architetto ha illustrato un progetto realizzato a Crema: un moderno complesso residenziale con una quota di servizi per il quartiere. Interventi simili sono già stati realizzati nella zona settentrionale del nostro Paese, diverso il caso siciliano: esiste un regolamento del 2012 ma manca la disciplina sulla perequazione urbanistica oltre che le risorse pubbliche.

Giusi Milazzo ha ricordato che comunque gli investimenti nel social housing “non escludono l’edilizia popolare pubblica”. Del resto, la definizione del target cui rivolgere una proposta di affitto o vendita non è poi così ampio. Milazzo ha inoltre ricordato una serie di problemi e interventi sull’emergenza casa: riqualifica patrimonio esistente e rispetto della legalità laddove si occupano abusivamente (e non per bisogno) case non assegnate. Milazzo e Rizzica hanno sottolineato, inoltre, l’importanza che il social ( letteralmente “collaborativo”) housing potrebbe giocare nel rinsaldare i legami della comunità in chiave solidaristica. Colambrita, invece, ha individuato due elementi che possono incentivare la creazione di opere di edilizia sociale: un prg adeguato e terreni venduti a costi contenuti. Durante la seconda parte dell’incontro ha avuto luogo un vero e proprio dibattito al quale hanno preso parte vari esperti del settore, tecnici ma anche semplici cittadini. Il minimo comune denominatore è uno: in primo luogo, serve un’idea di città. Lo ha detto pure Giuseppe Berretta nelle conclusioni.

“L’idea della città si fa attraverso il confronto, i luoghi istituzionali non sono sufficienti, bisogna coinvolgere tutta la cittadinanza”. “L’ urbanistica partecipata oggi ha un senso ed è possibile” prosegue Berretta. “Servono politiche per la casa a trecentosessanta gradi, i dati catanesi sono drammatici: la percentuale di proprietari di case è molto più bassa che nel resto del Paese, un aumento esponenziale degli sfratti e una crescente impossibilità a pagare i mutui”. Le politiche per la casa che “lo Stato e gli Enti locali devono elaborare e attuare” ha concluso Berretta “servono a fare crescere il senso di appartenenza a una comunità”.


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