PALERMO – La procura generale ha chiesto la condanna all’ergastolo del boss Nino Madonia per il duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, assassinati il 5 agosto 1989.
Il processo viene celebrato nell’aula bunker del carcere Ucciardone, davanti alla Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto.
Secondo i sostituti procuratori generali Umberto De Giglio e Domenico Gozzo, Madonia sarebbe stato “ideatore ed esecutore materiale del delitto”.
Il 25 gennaio e il 5 febbraio è previsto l’intervento dell’avvocato Fabio Repici che rappresenta i familiari di Nino Agostino, il papà Vincenzo e le sorelle.
L’udienza preliminare che riguarda gli altri due indagati (Gaetano Scotto, accusato di duplice omicidio aggravato in concorso, e Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento aggravato) riprenderà il 25 gennaio.
Lo perseguiteranno fino alla fine dei suoi giorni….
É uno schifo, una vera e propria vergogna che uomini dello Stato che hanno reso onorevole ed i condizionato servizio, siano trattati alla stregua di criminali.
Con tutto il rispetto per la magistratura, ma cosa si aspettano di trovare dopo tutto questo tempo, anche a volere ammettere un possibile coinvolgimento? Mah
Ma non ci potevano pensare prima ?
Cosa credono di trovare a tanti anni di distanza dai misfatti ??
Simili iniziative tendono a far classificare l’Italia come la repubblica delle banane!
Semplice pregiudizio ideologico portato all’estremo.
E dopo 29 anni siamo di nuovo al punto di partenza… non sono sereno…. non riesco ad essere sereno !
Ma quanti difensori ha questo contrada? Non parlo dell’avvocato Giordano che svolge il suo mandato di legale, parlo dei soliti difensori improvvisati di contrada che invadono il web. Basta! Avete stufato!
Non c’è da stupirsi se un poliziotto incensurato abbia molti difensori, anzi ce ne dovrebbero essere migliaia a difenderlo. E la condanna della corte europea dei diritti dell’uomo all’Italia, dovrebbe fare vergognare e fare nascondere quelli che lo hanno processato e condannato. Nonostante questo io difendo i Magistrati, perchè fanno anche loro il proprio dovere e sono sicuro che hanno agito in buona fede, pur sbagliando e avendo pregiudizi ideologici. Non si può essere stufi se chi ci ha difeso per anni da criminali e politici corrotti ha tanti difensori. Forse se non fosse stato un povero poliziotto ma delle brigate rosse o dei centri sociali o della sinistra radical chic non sarebbe mai stato perseguito. Fermo restando che, ribadisco, fanno bene i Magistrati a indagare perchè un poliziottto e la moglie sono stati uccisi e occorre eliminare ogni residuo dubbio e verificare tutte le possibili piste e tutte le direzioni.
@il dubbio
E’ molto difficile pensare che si agisca in buona fede quando tutto induce ad ipotizzare un accanimento giudiziario in difesa di tesi preconcette.
“Sono tornati a casa di Bruno Contrada per perquisirla. E questa volta gli investigatori della Dia cercano elementi utili all’inchiesta sull’omicidio dell’agente Nino Agostino, ucciso assieme alla moglie Ida a Villagrazia di Carini, nel 1989”. 2018 – 1989 = 29 (anni fa quindi, dice la calcolatrice). Bruno Contrada ha 86 anni (da Wikipedia). «“Questa è una persecuzione giudiziaria che va avanti da anni. Attendiamo che finisca, ma è evidente che a un anno dalla sentenza della Cassazione, che ha revocato la condanna di Contrada, qualcuno ha dimenticato che il mio assistito è e rimane un uomo innocente e incensurato”, ha detto l’avvocato Stefano Giordano». In quale novità possono essersi imbattuti gli inquirenti per sottoscrivere l’ordine di perquisizione? E inoltre, poiché Bruno Contrada, come dice il suo avvocato, “è e rimane un uomo innocente e incensurato”, chi indaga ha mai emesso quel certo avviso di garanzia di cui parlano le norme o ci si muove sulla vecchia via (chiusa peraltro dalla Cassazione nel momento in cui ha revocato la sua condanna) e quindi non era necessario emetterlo?