Ex parlamentari, vitalizi |e liquidazioni a cinque zeri - Live Sicilia

Ex parlamentari, vitalizi |e liquidazioni a cinque zeri

Marcello Dell'Utri

Ai parlamentari non rieletti spetta un'indennità di fine mandato che può raggiungere, come nel caso di Carlo Vizzini, i 270 mila euro lordi. E poi c'è il vitalizio...

Indennità di fine mandato
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PALERMO – Una consolazione non proprio magra per quei deputati e senatori che non sono stati rieletti. Sono quattro gli ex parlamentari siciliani che oltre a ricevere una corposa pensione avranno anche una liquidazione a cinque zeri. Nessuna trasferta romana lungo la settimana, nessuna votazione. Niente benefit e lauti stipendi. Ciò non toglie che a Carlo Vizzini, Marcello Dell’Utri, Calogero Mannino e Sergio D’Antoni toccherà un’indennità di fine mandato variabile fra i 100 mila ed i 300 mila euro. A puntare l’obiettivo sulle liquidazioni d’oro era stato nei giorni scorsi Sergio Rizzo sul Corriere della Sera che aveva posto l’obiettivo anche sulla cumulabilità delle pensioni da consigliere regionale e parlamentare.

Dopo trentasei anni in Parlamento l’ex socialdemocratico Carlo Vizzini non si è nemmeno ripresentato alle elezioni, lasciando spazio ai suoi colleghi del nuovo Psi, all’interno di un accordo con il centrosinistra. A lui spetteranno circa 270 mila euro lordi (e non 330 mila come erroneamente da noi scritto precedentemente)  come “indennità di fine mandato per il reinserimento nel mondo del lavoro”. Ed il 65enne ex ministro che ha vissuto una prima vita politica nel Psdi ed una seconda da esponente di spicco di Forza Italia non è il solo. Un altro ex ministro oggi fuori dallo scenario politico è Calogero Mannino, anch’egli ha vissuto due vite differenti da parlamentare: dal 1976 al 1994 con la Democrazia cristiana, ricoprendo anche l’incarico di ministro dei Trasporti, dell’Agricoltura, della Marina e del Mezzogiorno; e dal 2006 al 2012 con l’Unione di centro. A lui spetteranno circa 200 mila euro per la sola attività di deputato.

La cifra spettante a chi è stato in Parlamento nell’ultima legislatura senza venire rieletto è pari a 46.814 euro, ovvero 9.362 euro all’anno. Dunque per i 16 anni da deputato prima e da senatore dopo del 71enne Marcello Dell’Utri il corrispettivo è pari a circa 150 mila euro. Poco meno spetta al 66enne Sergio D’Antoni. L’ex leader Cisl è entrato a Montecitorio nel 2001, rimanendo però incastrato nelle retrovie delle liste democratiche dopo il passo falso delle primarie. Per D’Antoni arriverà un bonifico da circa 100mila euro.

Dagli uffici della Camera dei Deputati fanno sapere che questi assegni sono finanziati dai contributi versati dagli stessi deputati. Contributi tassati come gli altri trattamento di fine rapporto. Sono comunque soldi pubblici anche se non sottratti al bilancio della Camera. Oltre alla liquidazione gli ex parlamentari percepiscono poi un assegno mensile vitalizio, che varia dai 3mila ai 6mila euro. Intanto dal primo gennaio 2012 per gli ex deputati e senatori è stato introdotto il sistema di calcolo contributivo della pensione, che però fa da riferimento solo per i nuovi deputati. Per tutti coloro i quali sono stati eletti nella passata legislatura non è prevista alcuna modifica al vecchio sistema retributivo. Sempre in virtù della nuova norma previdenziale sarà necessario aver compiuto i 60 anni per chi ha svolto più di un mandato ed i 65 anni per chi ne ha svolto più di uno. Altro giro, altra corsa.


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