Fiat: la Cina è vicina? - Live Sicilia

Fiat: la Cina è vicina?

La Cina è vicina? Secondo Dr sì. Ma gli operai dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese vedono il futuro nero e sono preoccupati. (nella foto Massimo Di Risio)

L'incontro
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“Mercoledì 11 luglio il numero uno della casa automobilistica cinese Chery International, Zhou Bi Ren incontrerà a Palermo il patron della Dr Motor, Massimo Di Risio, per definire gli accordi di partnership per acquisire lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese e visitare la fabbrica a Termini Imerese”. Parola della casa automobilistica di Macchia di Isernia. A poco più di una settimana dal botta e risposta, tra l’azienda e i sindacati, sulla possibile uscita di scena della Dr dal progetto di rilancio dello stabilimento, che Fiat ha chiuso il 31 dicembre dello scorso, avviando la cassa integrazione per tutti gli operai (circa 2200 tra diretti e indotto) fino a dicembre, la società molisana comunica anche che “sta continuando a lavorare alla ricapitalizzazione per l’attuazione del piano industriale”.

Intanto, a Termini Imerese, aleggia un clima di sfiducia tra gli operai e c’é attesa per l’incontro del 16 luglio prossimo al ministero dello Sviluppo economico a Roma, con i sindacati per discutere del rinnovo, per un altro anno, della cassa integrazione dei lavoratori e della soluzione per i 640 esodati. “Aspichiamo che Chery manifesti il suo interesse e scenda direttamente in campo prima della riunione al ministero dello sviluppo e si impegni per questa proposta piuttosto che ‘condividerla’ – dice il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato – l’imminente visita dei vertici della Chery è la conferma che gli stabilimenti siciliani possono avere una nuova missione produttiva, soprattutto per i produttori dell’estremo Oriente”. Critica la Dr, definendo Massimo Di Risio “il vero problema per il rilancio del polo industriale termitano e dell’attuazione dell’accordo di programma quadro e un ostacolo per arrivare a soluzioni concrete”, il segretario provinciale della Fiom di Palermo Roberto Mastrosimone. “La sua ostinazione a restare ancorato a questo progetto, nonostante i problemi finanziari della Dr – aggiunge – rischia di rappresentare un problema”. E riferendosi alla casa automobilistica cinese il sindacalista aggiunge “Se Chery è interessata ad acquisire la fabbrica lo dica direttamente, senza l’ausilio di intermediari”. Per il sindacato dei metalmeccanici della Uil “non sono né i sindacati né la Regione siciliana a dover valutare positivamente o meno il progetto della Dr Motor ma il ministero dello sviluppo economico”. “Gioca un ruolo fondamentale nel rilancio del polo industriale di Termini Imerese – dice il segretario provinciale della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella – deve assumersi le proprie responsabilità. Ha detto che Dr è fuori e che si farà carico di contattare 17 case automobilistiche”.


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