Marzo 2020. Bastoni in mano, rabbia, violenza. Sono le immagini, girate col cellulare da un detenuto (come è possibile che ci sia un cellulare in carcere?), che immortalano le fasi della rivolta nel carcere della Dozza di Bologna. Le immagini non si riferiscono, come sostenuto in un primo momento, alla rivolta che è costata, a 52 agenti della polizia penitenziaria, l’iscrizione sul registro degli indagati. Violenza che non può essere giustificata, sia quella dei detenuti, sia quella della polizia penitenziaria.
Ecco il filmato registrato col cellulare da un detenuto.
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