"Gli altri mi hanno cercato, ma io non sono in vendita"

“Gli altri mi hanno cercato, ma io non sono in vendita”

Totò Lentini e le manovre intorno alla sua candidatura. Ma lui...
PALERMO 2022 - L'INTERVISTA
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2 min di lettura

Onorevole Lentini, come sta?
“E come devo stare? Sono in campagna elettorale. Ha visto? Glielo avevo detto che sarei arrivato a fine corsa e ho mantenuto la mia promessa”.

Totò Lentini, autonomista in campo per il sindaco di Palermo, nonostante la sua parte abbia deciso di convergere su Francesco Cascio, è stato di parola. Lo aveva detto, infatti: “Non mi ritiro”. E tutti a ridacchiare dietro le sue spalle: sì, come no… Ora può ridacchiare lui.

Totò c’è.
“Io sono uno che mantiene quello che promette. E l’ho dimostrato ancora una volta. Magari non tutti mi trattano bene o mi prendono sul serio, però non deludo chi crede in me”.

E il centrodestra? L’avranno cercata…
“Certo che mi hanno cercato. Mi hanno telefonato. Hanno preso un caffè con me. Qualcuno mi ha detto: che fa, partecipi alle primarie?”.

E lei che ha risposto?
“Ho guardato l’orologio: ma lo sai che giorno è oggi? Mi pare che per le primarie siamo in ritardo”.

Ci hanno provato.
“E ci provano. Però io vado avanti, sono fatto così”.

Dicono che lei è anche fatto così come carattere infuocato, che si arrabbia facilmente. E’ vero?
“Sono un uomo di passione, lo riconosco. Sono un figlio del popolo e lo sono sempre stato. Per me la periferia non è un’astrazione. La conosco, so come è fatta e so quanto sia importante dare risposte a quelli che vengono trattati come cittadini di….”.

Di serie B?
“Magari! Come cittadini di serie Zeta!”.

E Raffaele Lombardo?
“Lui ha avuto parole di apprezzamento per me e io lo ringrazio sempre. Ma io vado avanti e non tradisco chi ha avuto fiducia in me”.

Ma come lo vede questo centrodestra?
“Litigano. Tu fai il sindaco, tu fai il presidente, tu… Si può ragionare così? Ci sono delle risposte da dare e non puoi pensare che Palermo sia una pedina di scambio! Palermo è Palermo!”.

Che fa, onorevole, si arrabbia?
“Sono un uomo di passione, appunto. Ma meglio la passione che l’indifferenza”.

Bella.
“Io ho le liste, ho il programma pronto da mesi. Cose semplici, cose necessarie. Mica ci vuole il genio della lampada”.

Cosa pensa della sfida Cascio-Lagalla?
“A me interessa solo la sfida di Totò Lentini, la mia. La sfida di chi mi incontra per strada e mi grida: ‘Vai Totò, non ti fermare!”.

E lei non si ferma.
Io no, mai”.

Pensa che Cascio potrebbe fare un passo di lato che suona meglio che indietro?
“Penso che le cose ormai sono andate troppo avanti, è difficile”.

E lei resta in campo.
“Sì, io non mi vendo e non posso, di conseguenza, essere comprato. E non accetto nemmeno baratti sulla pelle della mia città”.


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