Gli ex Pip contro Crocetta:| “Soldi ai detenuti? Falso" - Live Sicilia

Gli ex Pip contro Crocetta:| “Soldi ai detenuti? Falso”

Gli ex Pip durante una manifestazione

Una rappresentanza degli ex Social Trinacria ha replicato alle accuse del governatore riguardo i sussidi pagati dalla Regione siciliana a precari che si trovavano reclusi in carcere: “Nessun pagamento fuori dalle regole, ai detenuti veniva sospeso il contratto”. Ma resta il mistero su due casi.

dopo le accuse del governatore
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PALERMO – Tengono a difendersi dalle recenti dichiarazioni che li vede, ancora una volta, chiamati al banco degli imputati ma, allo stesso tempo, chiedono chiarezza su quella che è stata la gestione da parte del Governo regionale della società che dal 2010 si è occupata di 3.200 dipendenti.

Sono gli ex Pip, operai e tecnici dell’ormai defunta Social Trinacria, che in una riunione presso un appartamento di via Mattarella hanno replicato alle accuse del presidente Rosario Crocetta sul caso, sollevato dallo stesso governatore, riguardante i 48 ex operai finiti in galera, anche per reati legati a cosa nostra, ma ugualmente stipendiati dalla Regione.

“Siamo qui per fare chiarezza su una situazione che, dall’esterno, potrebbe essere facilmente compresa in maniera erronea. –così Ludovico Gippetto, uno degli ex Pip – Gli operai citati dal presidente Crocetta sono tutti a reddito zero, dunque nel proprio periodo di detenzione non hanno ricevuto alcun compenso dalla Regione. La documentazione che attesta lo stato dei fatti è in nostro possesso e siamo dunque grado di presentare tutto in Procura o all’attenzione dello stesso governatore”.

Nella lista dei 48 non ci sarebbero dunque casi di pagamenti illegittimi. Così tiene a precisare anche Michelangelo Dina, prima dipendente all’assessorato alla Salute e poi dell’ufficio legale della stessa Social Trinacria: “Fra i nomi portati all’attenzione dal presidente solo due rappresentano un vero e proprio mistero per noi. Si tratta di Sebastiano Giordano, mai contrattualizzato con la nostra società ma segnalato come detenuto, e Giuseppe Caccamisi nel cui caso qualcuno firmò il contratto nonostante quest’ultimo fosse in carcere”.

Nella loro difesa gli ex Pip tengono a precisare pertanto che nessuna cifra è sfuggita al loro controllo. “Ogni pagamento errato – ha tenuto a precisare Francesco Bruno -, possibile nei casi in cui un soggetto detenuto non segnalava il proprio arresto, è stato reintegrato attraverso le successive buste paga che il dipendente avrebbe percepito al suo rientro a lavoro. Molti di questi casi – ha concluso Bruno – possono anche essere stati nati nell’ottobre del 2010 quando Sviluppo Italia Sicilia, società investita dalla Regione per la tutela e il controllo, in soli tre giorni contrattualizzò il bacino proveniente da ‘Emergenza Palermo’”.

Non solo il caso ‘sussidio ai detenuti’. Ciò che preme sapere agli ormai ex Social Trinacria è come sia stata gestita la società proprio da quell’ottobre del 2010 partendo dall’amministrazione Lombardo per arrivare alla completa chiusura con l’attuale Crocetta: “Non è chiaro come dopo appena tre mesi dall’istituzione di Sviluppo Italia Sicilia non ci sia più stato alcun organo di controllo e tutela della Social Trinacria tranne lo studio Morisco – ha affermato Gippetto – ma soprattutto, a conclusione del nostro rapporto con questa società, la Regione non ha ancora conteggiato ferie, permessi brevi, tredicesime e quattordicesime per un importo vicino a 3.000 euro a persona che per 3mila dipendenti fanno nove milioni. Il presidente Crocetta o l’ex commissario straordinario dovranno darci delle risposte in tal senso”.


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