Gli ospedali e le parole di Conte: "Qui medici fuori turno..."

Gli ospedali e le parole di Conte: “Qui medici e infermieri fuori turno”

Momenti ancora drammatici nei pronto soccorso. La situazione a Palermo. Mentre il premier parlava, si toccavano punte di criticità.
IL CORONAVIRUS A PALERMO
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PALERMO- Mentre il premier Conte, all’ora di pranzo, spiegava le misure del nuovo Dpcm, negli ospedali palermitani, in un’altra domenica difficile, si cercava di fare quadrare i conti. Un medico del pronto soccorso, in presa diretta, commentava: “Pazienti ventilati meccanicamente, in pronazione come in terapia intensiva. Ognuno sta facendo la sua parte. Intanto, quaranta pazienti. E stringiamo i denti. Medici e infermieri fuori turno sono qui di domenica per dare una mano…”. E un altro, da un diverso Ps, chiosava: “Il discorso del premier? Inevitabile e speriamo che basti. Sono preoccupato, ma resto ottimista. Perché ottimista? Devo esserlo. Sono un medico”.

La situazione dei pronto soccorso

Un’altra domenica, un’altra giornata complicata, dentro un’emergenza che, oggi, ha ancora di più il volto della normalità. Era già emergenziale la sanità siciliana, quando la pandemia esisteva soltanto nei film di genere. Figuriamoci adesso. Lo sforzo è massimo: da chi governa il sistema a chi lo regge, tutti stanno cercando di muoversi nella stessa direzione. Le criticità non mancano di certo. Stamattina, il pronto soccorso dell’ospedale ‘Ingrassia’ aveva due positivi che ha dovuto isolare. Ma non si sapeva dove metterli e si era pensato, addirittura, di cercare i posti a Messina. La riapertura del reparto di Medicina del Civico, dopo l’isolamento per la scoperta di un malato Covid, dovrebbe avere risolto la situazione, mentre si aspetta l’imminente apertura dell’ospedale di Petralia che, con Partinico, avrà un ruolo fondamentale nello smaltimento dei carichi. Le prossime ore saranno come sempre cruciali per capire l’andamento del contagio.

“Una pioggia di quattrini”

Il sindacato dei medici ospedalieri Cimo attacca. Sulla sua pagina facebook si legge: “Nel mese di marzo il Governo Conte, oltre al lockdown, aveva predisposto un piano per arginare la pandemia da Coronavirus, finanziando una serie di interventi per le strutture sanitarie pubbliche. Interventi frettolosi per porre rimedio a decenni di depotenziamento e definanziamento della sanità pubblica. Le Regioni hanno comunque ricevuto una pioggia di quattrini che dovevano servire a fronteggiare la temuta e pressoché certa seconda ondata dei contagi (la storia delle epidemie ci insegna che è sempre stato così). Alcune si sono date da fare per adeguarsi e prepararsi al meglio, altre no. E tra queste ultime c’è sicuramente la Regione Sicilia”.

Il bollettino dei contagi

Intanto, il bollettino di oggi è un ulteriore rintocco di preoccupazione ovunque (leggi qui). in Sicilia, sono novantacinque i ricoverati nei reparti di terapia intensiva, cinque in più di ieri, oltre ai 642 pazienti che si trovano in ospedale in regime ordinario. Abbiamo superato la soglia complessiva dei diecimila positivi. La pressione sugli ospedali, ovunque, è intesa. Intanto, il presidente Conte ha parlato mentre le famiglie pranzavano. Alla stessa ora nei pronto soccorso si combatteva, con medici e infermieri a riposo arrivati per dare una mano. Non si tratta di una situazione nuova per chi indossa un camice a Palermo. Stringere i denti è la normalità.


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