PALERMO – Sospeso l’articolo 5 dell’ordinanza del governatore Nello Musumeci che vietava l’accesso agli uffici pubblici per chi è sprovvisto di green pass. La notizia, nell’aria da qualche ora, è stata ufficializzata pochi minuti fa. La retromarcia della regione arriva al termine di due giorni di fuoco per il provvedimento firmato dal governatore alla vigilia di ferragosto. Musumeci, finito anche nel mirino degli alleati (Lega e FdI in primis), come del garante della privacy, con un colpo di spugna cancella il famigerato articolo 5.
“Avviata una interlocuzione con il Garante dei dati personali”
“Con provvedimento adottato d’ordine del presidente della Regione Siciliana dal Capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, preposto del Soggetto attuatore per l’emergenza Covid – recita una nota di Palazzo d’Orleans -, è stata disposta, in attesa delle risultanze della avviata interlocuzione con il Garante per la protezione dei Dati personali, la temporanea sospensione dell’articolo 5 della ordinanza 84 del 13 agosto”. Se ne riparlerà dopo l’interlocuzione tra la Regione Siciliana e il Garante.
“La misura non riguarda gli impiegati”
I principali chiarimenti contenuti nella circolare del dipartimento regionale della Protezione civile riguardano, in particolare, la esclusione degli uffici giudiziari e degli uffici di Pubblica sicurezza e la effettiva disponibilità dei servizi telematici da parte degli uffici, “in mancanza della quale – ancora la nota – resta ferma la modalità tradizionale”. Dalla Regione precisano inoltre che la misura “è indirizzata esclusivamente agli utenti e non anche agli operatori”.
Il Comune di Palermo: “Non possiamo applicare alcune parti dell’ordinanza”
Già ieri Musumeci aveva frenato rispetto all’uscita del 14 agosto. Il governatore aveva spiegato che prima di dare esecuzione alla misura si sarebbe attesa la risposta del Garante e oggi il segretario Generale del Comune di Palermo, Antonio Le Donne, ha preso carta e penna per firmare una nota in cui metteva nero su bianco la “inapplicabilità” di alcune parti dell’ordinanza di Ferragosto.