I sindacati: "E' allarme" | Dina: "Subito chiarimenti" - Live Sicilia

I sindacati: “E’ allarme” | Dina: “Subito chiarimenti”

Nino Dina

Le reazioni. Dopo i rilievi della Corte dei Conti, i sindacati commentano preoccupati lo stato delle cose. Parla anche Nino Dina, presidente della Commissione Bilancio all'Ars.

Le reazioni
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PALERMO– “La situazione dei conti della Regione resta grave”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro in merito alle osservazioni dei giudici contabili sul bilancio della regionale nel giudizio di parificazione sul consuntivo 2012. Il sindacalista aggiunge: “C’é il problema dei residui passivi e del permanere di una instabilità che rende difficili i pagamenti, c’é il tema dei residui attivi che ammontano a più di 15 miliardi e quello di una spesa sempre più ingessata, che non consente investimenti” e osserva come “al di là delle chiacchere, la vera questione è ora quella dell’avvio immediato di tavoli di confronto per affrontare le questioni finanziarie aperte e per mettere in trasparenza il bilancio regionale avviandone la revisione”.

“Sia il tema dei residui attivi, di cui il governo sembra accorgersi solo il giorno prima del giudizio della Corte dei Conti che quello della necessità di un’azione verità e pulizia dei conti – aggiunge Pagliaro – sono tra le osservazioni che la Cgil muove da tempo alle politiche di bilancio di una Regione che ha bisogno non solo di conti in regola ma anche di risorse da destinare agli investimenti”.

Anche la Uil scende in campo. “Il quadro delineato dalla Corte dei Conti in merito al rendiconto finanziario è preoccupante ma non inatteso. I bilanci della Regione siciliana, infatti, sono da sempre non trasparenti e poco attendibili. Certo, il presidente Crocetta e l’assessore Bianchi hanno subito affrontato il problema evitando così una bocciatura in ‘zona Cesarini'”. Lo sostiene in una nota il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone. “Le responsabilità di questa drammatica situazione – aggiunge – sono da attribuirsi ad una lunga e distorta gestione delle risorse. Come è noto gli stipendi e la spesa corrente, oggi, sono difficilmente comprimibili mentre ad essere tagliati sono soprattutto gli investimenti. L’unica possibilità di cambiamento, come abbiamo sempre ribadito, è quindi quella di utilizzare bene le risorse dell’Unione europea e mettere in atto provvedimenti che favoriscano lo sviluppo e la crescita del prodotto interno lordo. Il bilancio si può risanare non tanto con i tagli quanto con la crescita e con il gettito che, in base alle nuove normative, le imprese dovranno rilasciare alla nostra Isola”.

“Per questo – conclude Barone – confermiamo la richiesta di un tavolo di confronto sui Fondi strutturali e sull’utilizzo delle risorse dell’Ue, uniche alternative su cui puntare per sbloccare questa situazione drammatica”.

Il comunicato di Nino Dina. “E’ urgente che la commissione Bilancio audisca al più presto l’assessore regionale per l’Economia Luca Bianchi in merito ai rilievi formulati dalla Corte sull’elevato livello dei residui attivi e sulla conseguente necessità di ripristinare, già all’interno del disegno di legge di assestamento varato ieri sera dalla Giunta di governo, le disponibilità del capitolo 212.713 ‘Fondo corrispondente alla quota non utilizzabile del maggiore avanzo accertato’, per un importo che si stima di circa 220 milioni di euro”. Lo dice il presidente della commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana, Nino Dina, dopo l’udienza di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2012 della Corte dei conti. “Ciò mette a rischio la possibilità – aggiunge – per il Parlamento regionale, all’interno della manovra di assestamento o con apposito disegno di legge: di utilizzare il presumibile minore disavanzo della gestione 2012 (circa 80 milioni di euro) per rimpinguare i capitoli di intervento che attualmente risultano sottostimati (es. Enti locali); di erogare i contributi regionali agli enti ed alle associazioni che svolgono attività di rilievo nei settori della cultura e dell’assistenza socio-sanitaria (24 milioni di euro); di impedire la corresponsione degli ulteriori 110 milioni di euro ai capitoli di spesa dell’allegato 1 all’articolo 72 della legge finanziaria 2013, attualmente bloccati in attesa della verifica tecnica dei risultati di gestione del settore sanitario”.


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