Mafia, i verbali: "Cambia clan in carcere e poi si pente" - Live Sicilia

Mafia, i verbali: “Cambia clan in carcere e poi si pente”

La rivelazione del collaboratore Salvatore Castorina, imputato nel processo Camaleonte.

CATANIA – C’è un passaggio nelle 256 pagine dei verbali integrali di Salvatore Castorina, braccio operativo del gruppo mafioso del boss di Monte Po Mario Strano e imputato nel processo Camaleonte, che potrebbe in qualche modo anticipare una pagina di storia della mafia catanese ancora rimasta oscura.

Un pentito che racconta di un altro pentito. Castorina, rispondendo alle domande delle pm Antonella Barrera e Tiziana Laudani, ha raccontato degli affari di droga legati a Malta. Un traffico che per anni sarebbero stato gestito da Sebastiano Sardo, detto Occhiolino, che da qualche anno ha deciso di diventare collaboratore di giustizia. 

Sardo è stato uno dei narcotrafficanti più gettonati dai clan catanesi. Anche se il suo clan di riferimento – come lui stesso ha raccontato – è stato quello dei Cappello, di cui farebbero parte i  fratelli Crisafulli, figli di Franco ‘cacazza, suocero di Nicola Sedici (ammazzato insieme ad Angelo Santapaola nel 2007). In carcere ‘occhiolino si sarebbe sentito in qualche modo tradito e avrebbe deciso di cambiare casacca mafiosa. 

Crisafulli infatti avrebbe cercato di portare a sé (“nel 2016”, dice Castorina) uno degli uomini di fiducia del narcotrafficante, finito in manette, in modo da riuscire ad accaparrarsi uno dei canali della droga organizzati da Sardo. 

“Iano sente tutta questa storia e passa con i Carcagnusi, i Mazzei. I carcagnusi – racconta Castorina – c’era Santo u Pannitteri fuori”. Insomma il passaggio di “maglia” sarebbe avvenuto in carcere. Precisamente ‘occhiolino sarebbe entrato nel gruppo di Santo Di Benedetto, che all’epoca sarebbe stato uno dei vertici del clan Mazzei. Il boss sarebbe andato a battere cassa dai Cappello. Evidenziando come Sardo, con i suoi affari, avesse mantenuto la famiglia. E non si aspettava di certo questo comportamento. Per risolvere la questione ci sarebbe stata una riunione tra Di Benedetto, Mario Strano e Giovanni ‘u tuccu’ Crisafulli.

L’appartenenza nel clan Mazzei – se quanto asserito da Castorina sarà riscontrato – in realtà sarebbe durata poco, perché poi Sebastiano Sardo ha deciso di collaborare con la magistratura. 


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