Il Cnr sentenzia: "Solo la Sicilia resta in zona gialla"

Il Cnr sentenzia: “Solo la Sicilia resta in zona gialla”

Le stime di Sebastiani
CORONAVIRUS
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ROMA – Il colore della Sicilia che cerca di venire fuori dall’emergenza Covid resterà il giallo. L’Isola è l’unica regione italiana che al momento presenta i parametri della zona gialla, mentre in Calabria e Sardegna le curve dei ricoveri sembrano appiattirsi. I numeri di oggi relativi alla Sicilia parlano di 1.155 nuovi casi e di una situazione ospedaliera in cui i ricoveri in area medica crescono ma in maniera meno veloce.

Ma nell’Isola la crescita dei ricoveri rallenta

Questa la sintesi di quanto emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “In giallo da lunedì 30 agosto, la Sicilia registra il 23% dei ricoverati nei reparti ordinari e il 13% dei ricoverati nelle terapie intensive, ma la crescita è in frenata”, osserva Sebastiani. “In Calabria – prosegue – le curve medie dei ricoverati nei reparti ordinari e nelle unità di terapia intensiva negli ultimi 5 giorni sembrano appiattirsi sui valori del 17% e 9%, rispettivamente; in Sardegna le curve medie dei ricoverati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva sembrano appiattirsi sui valori del 14% e 12%”.

La situazione nelle altre regioni

La situazione è diversa, invece, In altre regioni, dove l’estate e il boom turistico non hanno avuto gli stessi effetti. Ci sono regioni italiane in cui “solo uno dei due parametri è vicino alla soglia, ma l’altro no”. E’ il caso della Basilicata, dove la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari sembra appiattirsi attorno al 13%, ma nelle terapie intensive nelle ultime quattro settimane i ricoveri sono sempre sotto il 2,5%. Anche nelle Marche la curva delle terapie intensive è in crescita accelerata al 9% attualmente, ma la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari è attorno al 6.5%. In Toscana, infine, i ricoveri in terapia intensiva al 9% segnano una crescita, ma i ricoverati nei reparti ordinari sono all’8%, con una crescita in frenata.
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