A un passo dal dissesto |lo ammette l'amministrazione - Live Sicilia

A un passo dal dissesto |lo ammette l’amministrazione

Alla fine anche l’amministrazione comunale ha trovato il coraggio di utilizzare il termine dissesto per definire il possibile scenario in cui si troveranno le casse comunali. La nuova nota della Corte dei Conti, infatti, non lascia spazio a interpretazioni. Per evitare il default, il consiglio comunale giovedì dovrà approvare le procedure di riequilibrio finanziario. Ma potrebbe non bastare.

La crisi del Comune
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CATANIA – Grave crisi finanziaria del Comune di Catania. Praticamente dissesto.Non è solo la Corte dei Conti a dirlo, stavolta, ma direttamente il ragioniere generale del Comune nella corposa delibera che verrà discussa giovedì prossimo in Consiglio comunale, sulle procedure di riequilibrio finanziario pluriennale (Art 243. – bis del Tuel).

Nello stesso documento, il ragioniere generale ammette che le misure correttive “di cui agli articoli 193 e 194, tenuto conto del sensibile volume dei debiti fuori bilancio, non sono sufficienti a superare le condizioni di squilibrio rilevate e che, per tanto, il bilancio di previsione non può essere deliberato in equilibrio”. Insomma, se il Comune non ricorresse alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale della durata di 5 anni, che ora il consiglio si troverà a votare in fretta e furia, date le imminenti scadenze, sarà dissesto.

Dopo mesi di tentativi di negare l’evidenza, sia da parte del sindaco Stancanelli, che ha sempre rifiutato di ammettere la possibilità di default per Palazzo degli Elefanti, che da parte dell’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, è la stessa amministrazione ad arrendersi ai conti e a prendere atto della reale situazione delle casse comunali. “Per le ragioni espresse – conclude Santonocito nella delibera – si prende atto che l’Ente è in condizioni di squilibrio strutturale del bilancio in grado di provocare il dissesto”.

A generare la situazione, le stesse criticità nuovamente evidenziate dalla Corte dei Conti nella nota dello scorso 4 dicembre: persistente difficoltà nel riscuotere le entrate proprie, cronico ricorso alle anticipazioni di tesoreria, mantenimento in bilancio di una quota elevata di residui attivi relativi ai titoli I e III con oltre cinque anni di anzianità e mancanza di fedele rappresentazione contabile dei rapporti con le società partecipate, insieme all’enorme mole di debiti fuori bilancio, che ormai superano i 52 milioni di euro.

La nota è la stessa di cui parla il sindaco Stancanelli nell’accorato appello che rivolge al Consiglio comunale in cui afferma come sia “necessario che il Consiglio si pronunci con urgenza anche sul Bilancio di previsione 2012, l’adesione al fondo di rotazione per gli Enti Locali e la procedura di estinzione anticipata dell’indebitamento”.

Non dice però, il sindaco che, nel caso in cui la delibera non fosse trattata e adottata in tempo utile per essere trasmessa alla Corte il prossimo 13 dicembre, quando si riunirà per discutere del caso Catania, per il Comune sarebbe dissesto.

“Questa delibera dimostra purtroppo che il Comune di Catania è  in pre-dissesto – afferma a LivesiciliaCatania Francesco Navarria, consigliere comunale che da tempo parla di possibile default. Ovviamente per Stancanelli le responsabilità appartengano alle amministrazioni precedenti a partire dal dopo guerra o alla Regione o ai trasferimenti statali. Se avesse un po’ di dignità politica e amore per questa città dovrebbe invece riconoscere la sua incapacità di attuare un risanamento in realtà avvenuto solo tramite annunci a mezzo stampa”.


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