Il dilemma tra salute e libertà: un percorso storico-filosofico - Live Sicilia

Il dilemma tra salute e libertà: un percorso storico-filosofico

Corrado Ocone esplora il nesso tra potere e paura nel pensiero politico Occidentale.

Salute o libertà. Un aut-aut che da sempre accompagna la storia del pensiero occidentale e che il Covid ha semmai riproposto sulla scorta di nuove consapevolezze e crisi. “Salute o libertà”, appunto. È questo il titolo del pamphlet che Corrado Ocone ha di recente pubblicato per i tipi di Rubbettino (Euro 14) affrontando le accelerazioni dettate dalla pandemia in atto. Un percorso storico-filosofico che analizza da vicino il nesso inquietante (ma ineludibile) che da sempre lega potere e paura.  

Da liberale convinto, consapevole che le liberal-democrazie siano anch’esse in piena fase critica, Corrode Ocone riflette nello specifico sulle attuali limitazioni delle libertà fondamentali. “Dittatura sanitocratica”, “biopotere”, “stato di eccezione”. Qual è la posta in gioco? Un interrogativo che interpella – tra gli altri – Thomas Hobbes, Carl Schmitt e Giorgio Agamben.

Ed è proprio quest’ultimo, rileggendo gli scritti del 1922 del giurista tedesco, a ritenere come il mantra emergenziale sia ormai da tempo un dato strutturale delle società globali in una deriva da stato d’eccezione permanente. A riprova di ciò, prima ancora che arrivasse il Covid, la prassi italiana era quella di governare attraverso i decreti, esautorando di fatto il Parlamento e le sue prerogative. In tal senso, lo strumento dei dpcm è in perfetta linea di continuità con una tendenza già perfezionata da tempo. 

Scrive Ocone: “Frasi come ‘approfittare del Covid per non tornare allo status quo ante ma per fare le riforme strutturali di cui abbiamo bisogno’ sono significative. Oltre a una eccessiva dose di costruttivismo sociale, una frase del genere contiene di fatto una volontà di controllo del potere non indifferente. L’emergenza viene vista come un’opportunità, o felice coincidenza, per imporre un controllo diverso (una nuova razionalità politica) e anche per riscrivere sotto nuove coordinate la società”.

E ancora: “Per Agamben, e molti altri, l’idea di riorganizzazione della società che si vuol far emergere è oggi su base digitale e ‘sostenibile’, a forti tinte impolitiche e aconflittuali. In quest’ottica – aggiunge Corrado Ocone – il distanziamento sociale si appresta divenire il nuovo modello di non politica”.  

Difendere le conquiste dello Stato liberale “preparandosi all’avvento di nuove forme istituzionali e politiche volte a garantire l’umana esigenza delle libertà”. Ecco il programma di Ocone. Recensendo il pamphlet su Il Giornale, Nicola Porro scrive a proposito: “Il paternalismo di chi ci governa e che ci ordina come comportarci, e la gestione statalista delle conseguenze economiche della crisi sono una tenaglia che occorre affrontare da un punto di vista liberale”.


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