Il flirt con gli avversari 5 Stelle |I piani della Lega per la Sicilia - Live Sicilia

Il flirt con gli avversari 5 Stelle |I piani della Lega per la Sicilia

L'Ars, i “pontieri” in azione, la giunta: cosa può cambiare con il governo giallo-verde.

PALERMO- In Sicilia sono venuti da avversari nel weekend. A fare campagna elettorale per i rispettivi candidati alle amministrative, che vedono Lega e 5 Stelle contrapposti. Ma Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono ormai soci a Roma, vicepremier del nuovo governo giallo-verde, e questo qualcosa vorrà pur dirlo anche in Sicilia. Dove il patto per il “governo del cambiamento” potrebbe produrre i suoi effetti sulle Istituzioni regionali.

Nemici-amici

Di Maio e Salvini hanno animato il weekend siciliano con la loro discesa nell’Isola. Un po’ come il poliziotto buono e il poliziotto cattivo dei film americani, il primo a parlare di reddito di cittadinanza e centri per l’impiego, il secondo a fare la voce grossa sull’immigrazione. I loro candidati domenica si sfideranno nei comuni siciliani. Dove i 5 Stelle vanno come sempre da soli, mentre la Lega in alcune città corre in solitaria e in altre, come Catania e Messina, con la vecchia alleanza di centrodestra. Quella che a Roma sembra morta e sepolta, con Forza Italia all’opposizione. “Il centrodestra – ha detto Salvini in Sicilia – non è demolito, ma continuerà ad esistere e noi applicheremo il programma del centrodestra contenuto nel patto di governo”. Governando insieme con altri, però.

Lega e sicilianisti

Con una Lega sempre più in ascesa nei sondaggi e con tanti spazi vuoti a livello di classe dirigente al Sud, è normale che il Carroccio sia visto come un appetibile approdo. E visto che all’Ars c’è un salviniano solo, Tony Rizzotto, è possibile che le truppe leghiste si rafforzino. Sempre più in avvicinamento è Vincenzo Figuccia, che ieri nel giorno di Salvini è andato a Pozzallo, celebrando il viaggio con una nota di marchio salviniano in cui parlava anche la sorella Sabrina, consigliere comunale a Palermo. Figuccia è da un pezzo in costante contatto con Stefano Candiani, il senatore leghista che gestisce il partito in Sicilia. E che ha di recente anche incontrato Nello Musumeci, il quale iri ha parlato a lungo con Salvini. La linea del Carroccio sarebbe quella del no ai riciclati. C’è prudenza dopo la vicenda dell’indagina su Salvino Caputo. Ma qualche eccezione forse ci sarà. Qualche nome in avvicinamento potrebbe esserci da Forza Italia e anche dalla galassia autonomista post-lombardiana. La parola d’ordine è sicilianismo. E nel meccanismo di «scomposizione e ricomposizione» del centrodestra, potrebbe avere un ruolo proprio il movimento di Musumeci, DiventeràBellissima, che punta a diventare «un movimento federato a livello nazionale nel centrodestra». Al momento l’interlocutore primo resta Giorgia Meloni, del cui mancato ingresso al governo si è rammaricato Ruggero Razza. Ma si parla anche con il Carroccio. E, scrive La Sicilia, “s’ipotizza un modello “isolano” simile al Partito sardo d’azione già alleato del Carroccio alle Politiche”. Si tratta di un’area che oggi all’Ars ha otto-nove deputati, che potrebbero aumentare se la Lega accoglierà qualche new entry.

Governo e pontieri

 A cosa può portare tutto questo? La suggestione giornalistica è quella di una collaborazione anche all’Ars tra l’ala di Salvini, con Musumeci, e i 5 Stelle. Uno scenario non facile viste le frizioni tra il presidente della Regione e il leader grillino Cancelleri. Non facile ma non impossibile. Dice Riggero Razza nell’intervista di oggi a Livesicilia: “Quando il presidente della Regione subito dopo la sessione di bilancio chiamerà tutte le forze politiche a volere condividere un percorso di riforme, io credo che ci sarà un’adesione”. Un percorso di riforme condiviso anche dai 5 Stelle? Ricorda un po’ il “contratto” romano. Al “dialogante” Razza corrisponde una figura dialogante tra i pentastellati, Ignazio Corrao, eurodeputato e dirigente di peso del Movimento. “Musumeci? Gli va riconosciuto un profilo istituzionale – dice Corrao citato da La Sicilia – e con quattro anni e mezzo davanti il dialogo non sarebbe un tabù”. Che destra e grillini si stiano annusando, guardando all’Ars, lo ha raccontato nel weekend anche Repubblica. Restano i tanti nodi, da Forza Italia, alleata di Musumeci, kriptonite per i pentastellati, alla già citata tensione tra Cancelleri e il presidente della Regione. Dal governatore allergico ai ribaltoni non c’è da aspettarsi la rottura della coalizione. L’obiettivo dei musumeciani semmai è quello di ottenere almeno una “pax” per sbloccare l’impasse dell’Ars, votare qualche legge, evitare il sistematico ricorso al voto segreto dai parte dei grillini, portando fuori dal pantano il parlamento regionale. E l’appello alla collaborazione del presidente della Regione, ricordano i più vicini a Musumeci, era rivolto a tutte le forze politiche. Tutte, nessuna esclusa. E per un asse privilegiato con i 5 Stelle i tempi non sembrano ancora maturi, ammesso che mai lo saranno


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