Viabilità di scorrimento |Chiesti due rinvii a giudizio - Live Sicilia

Viabilità di scorrimento |Chiesti due rinvii a giudizio

ACCUSA E DIFESA, TUTTI I PARTICOLARI

appalto da 140milioni di euro
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CATANIA- Giuseppe Gennaro ha chiuso le indagini sulla Viabilità di scorrimento e chiesto il rinvio a giudizio di Tuccio D’Urso, nella qualità di Rup dell’opera e dell’imprenditore Alessandro Indovina, quale rappresentante legale dell’Immobiliare Alcalà, impresa che si è aggiudicata, con gara pubblica, la concessione per la realizzazione e gestione della galleria commerciale con centri benessere e ristoranti che doveva sorgere sotto il nuovo Viale Alcide de Gasperi.

L’accusa è abuso d’ufficio.

E’ stata archiviata la posizione dell’architetto Marina Galeazzi, il pubblico ministero Gennaro, che inizialmente l’aveva iscritta sul registro degli indagati, ha condiviso le argomentazioni predisposte dal legale Tommaso Tamburino, penalista di grido catanese.

Per gli altri indagati, l’udienza preliminare è stata rinviata e non è detta l’ultima parola.

L’ingegnere Tuccio D’Urso ha sempre ribadito di essersi attenuto, durante tutta la procedura, alle leggi vigenti in materia di project financing, predisponendo anche un bando europeo e consentendo al Comune, una volta concluso il periodo di concessione, di diventare proprietario di un’opera del valore di 140milioni di euro.

Stesso discorso per l’Immobiliare Alcalà, impresa che si è aggiudicata l’appalto. In sede amministrativa il legale Felice Giuffrè ha sempre ribadito che l’impresa si è attenuta alle procedure predisposte dal Comune, aggiudicandosi un appalto pubblico e anticipando costi “rilevanti” per la predisposizione dei progetti.

Il procedimento penale si interseca con la recente sentenza del Tar che ha annullato la procedura facendo venir meno la possibilità di realizzazione dell’appalto.

E’ qui che l’esito del procedimento penale assume rilevanza. L’Immobiliare Alcalà ha annunciato, attraverso il legale Giuffrè, su Livesicilia, l’intenzione di chiedere i danni al Comune per la mancata stipulazione del contratto dopo l’aggiudicazione della gara pubblica. Richiesta che ha un valore anche alla luce dell’opposizione fatta da Bianco all’opera. L’amministrazione che aveva appaltato la viabilità di scorrimento è la stessa (giuridicamente) che oggi ha fatto ricorso al Tar e ottenuto il blocco. Se il procedimento penale dovesse concludersi dichiarando illegale l’appalto, la richiesta di risarcimento danni dell’impresa difficilmente potrà essere accolta. Diversamente, Giuffrè ha annunciato che inizierà una causa civile con il Comune e la viabilità, a quel punto, potrebbe diventare una nuova San Berillo.


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